L'Ungheria... ad Aragona: storia del GP che non s'ha da fare
MotoGpNel 2008 la Dorna e il governo di Budapest firmarono un contratto per disputare per 5 anni una tappa del Motomondiale sul circuito del Balatonring. Ma la pista ancora non esiste e le gare non si sono mai corse, sostituite dal quarto gran premio spagnolo
di Lorenzo Longhi
Dei 5 anni di contratto, questo è l'ultimo. Lo è, anzi lo sarebbe, se le cose fossero andate diversamente da quando, nel luglio 2008, il governo ungherese firmò con la Dorna per acquisire il diritto di ospitare per 5 anni una tappa del Motomondiale: il Gp d'Ungheria, sul nuovissimo circuito del Balatonring. Ma di Gp d'Ungheria, negli ultimi anni, ne trovate traccia solo in Formula 1.
Erbacce. Cos'è successo? Provate a guardare su un qualsiasi motore di ricerca che abbia un servizio di mappe satellitari e cercate il piccolo abitato ungherese di Savoy (circa 600 abitanti, pochi chilometri a sud della sponda ovest del lago Balaton), sede del Balatonring. C'è un abbozzo di tracciato e poco altro. Bene, il potenziale circuito è ancora oggi così come lo vedete, perché i lavori non sono mai stati completati e circa due milioni di metri quadrati sono ancora lì, inutilizzati e di fatto inutili: terra, ghiaia, erbacce.
Scandali. Il progetto iniziale prevedeva l'investimento di 200 milioni di euro, 57 dei quali come finanziamento della MFB, la banca nazionale per lo sviluppo ungherese. Un progetto che in Ungheria è ben presto diventato uno scandalo nazionale, soprattutto quando un giornalista è riuscito a rendere pubblico uno studio di fattibilità del ministero delle finanze magiaro che definiva il circuito come "rischioso, antieconomico e illegittimo". Abbastanza per bloccare il finanziamento e interrompere (era la primavera del 2010) i lavori, inziati nell'autunno 2008 ma sempre ad andamento lento. Una storia di scandali e guai, fondi di garanzia e prestiti, accuse di corruzione e debiti che hanno portato, a fine 2012, il terreno - perché parlare di pista è piuttosto improbabile - all'asta.
L'Ungheria in Spagna. La realtà è che i lustrini e le paillettes d'Ungheria sono state dirottate in Spagna, ad Aragon, il circuito che la Dorna ha eletto come riserva e che dal 2010 - giacché nel 2009 la tappa non venne rimpiazzata - ospita il Motomondiale al posto del Balatonring, il circuito che non s'aveva da fare.
Dei 5 anni di contratto, questo è l'ultimo. Lo è, anzi lo sarebbe, se le cose fossero andate diversamente da quando, nel luglio 2008, il governo ungherese firmò con la Dorna per acquisire il diritto di ospitare per 5 anni una tappa del Motomondiale: il Gp d'Ungheria, sul nuovissimo circuito del Balatonring. Ma di Gp d'Ungheria, negli ultimi anni, ne trovate traccia solo in Formula 1.
Erbacce. Cos'è successo? Provate a guardare su un qualsiasi motore di ricerca che abbia un servizio di mappe satellitari e cercate il piccolo abitato ungherese di Savoy (circa 600 abitanti, pochi chilometri a sud della sponda ovest del lago Balaton), sede del Balatonring. C'è un abbozzo di tracciato e poco altro. Bene, il potenziale circuito è ancora oggi così come lo vedete, perché i lavori non sono mai stati completati e circa due milioni di metri quadrati sono ancora lì, inutilizzati e di fatto inutili: terra, ghiaia, erbacce.
Scandali. Il progetto iniziale prevedeva l'investimento di 200 milioni di euro, 57 dei quali come finanziamento della MFB, la banca nazionale per lo sviluppo ungherese. Un progetto che in Ungheria è ben presto diventato uno scandalo nazionale, soprattutto quando un giornalista è riuscito a rendere pubblico uno studio di fattibilità del ministero delle finanze magiaro che definiva il circuito come "rischioso, antieconomico e illegittimo". Abbastanza per bloccare il finanziamento e interrompere (era la primavera del 2010) i lavori, inziati nell'autunno 2008 ma sempre ad andamento lento. Una storia di scandali e guai, fondi di garanzia e prestiti, accuse di corruzione e debiti che hanno portato, a fine 2012, il terreno - perché parlare di pista è piuttosto improbabile - all'asta.
L'Ungheria in Spagna. La realtà è che i lustrini e le paillettes d'Ungheria sono state dirottate in Spagna, ad Aragon, il circuito che la Dorna ha eletto come riserva e che dal 2010 - giacché nel 2009 la tappa non venne rimpiazzata - ospita il Motomondiale al posto del Balatonring, il circuito che non s'aveva da fare.