Tito campione, il gioiello più prezioso di casa Rabat
MotoGpDiscendente di una famiglia benestante, figlio dei joyeros de los famosos, i gioiellieri dei vip in Spagna, il neo-campione della Moto2 andava sulle due ruote per puro divertimeno. Poi la perdita della mamma lo ha trasformato e acceso una nuova passione
Vedendolo in pista girare senza pause, continuamente, fino a finire la benzina e le gomme, si capisce che la qualità migliore di Tito Rabat è la concentrazione, l'attenzione sempre alta, la voglia di arrivare con l'impegno dove non si riesce col solo talento. Ma Rabat non è sempre stato così. Nel senso che prima di cominciare a vincere aveva questa propensione al sacrificio, ma non così sviluppata da ottenere risultati storici.
Gioiello di famiglia - Poi a un certo punto la sua vita è cambiata. Perché il ragazzo che andava in moto per divertimento e senza troppi pensieri, discendente di una famiglia molto benestante, figlio dei "joyeros de los famosos", i gioiellieri dei vip in Spagna, ha vissuto il lungo dramma della perdita della mamma. Una malattia devastante che ha squarciato i giorni felici di un adolescente privilegiato. Per non pensarci, per allontanare l'incubo di un dolore così, Tito ha cominciato a girare. E girare. E girare. Con la moto. Ad Almeria. È diventata casa sua, quella pista persa nel nulla da qualche parte in Spagna. La casa dove ritrovare l'amore, un amore diverso da quello della madre, l'amore della moto e per la moto.
Il pilota - Così Rabat è diventato un pilota maturo. Instancabile. Ha vinto la sua prima gara a Jerez, nel giorno della festa della mamma del 2013. Una dedica scontata. E ha cominciato a sviluppare quella velocità nascosta prima nell'agio di una vita senza problemi. Ha scatenato la rabbia per l'ingiustizia di una perdita così. E l'allenamento a Rufea con i fratelli Marquez ha consolidato le sue capacità. Il papà, insieme alla nuova compagna, lo segue sempre e gli sta sempre vicino. Ha ritrovato così anche l'affetto di una seconda madre.
In Australia... - Ha festeggiato il Mondiale in Australia, dove non aveva ancora aritmeticamente chiuso il campionato, sfidando la scaramanzia con un canguro con la scritta "World Champion". Il team aveva già preparato la festa per lui. Adesso dovrà scegliere se usare il suo 53 o cambiarlo con il numero 1, visto che ha scelto di correre anche nel 2015 in Moto2. Qualcuno in giro per il Paddock dice che il numero 1 non porta fortuna. Ma per uno così non sarà un problema. E anzi proverà ad aggiungere subito un altro gioiello alla sua carriera, lui, gioiello più prezioso della famiglia Rabat.
Gioiello di famiglia - Poi a un certo punto la sua vita è cambiata. Perché il ragazzo che andava in moto per divertimento e senza troppi pensieri, discendente di una famiglia molto benestante, figlio dei "joyeros de los famosos", i gioiellieri dei vip in Spagna, ha vissuto il lungo dramma della perdita della mamma. Una malattia devastante che ha squarciato i giorni felici di un adolescente privilegiato. Per non pensarci, per allontanare l'incubo di un dolore così, Tito ha cominciato a girare. E girare. E girare. Con la moto. Ad Almeria. È diventata casa sua, quella pista persa nel nulla da qualche parte in Spagna. La casa dove ritrovare l'amore, un amore diverso da quello della madre, l'amore della moto e per la moto.
Il pilota - Così Rabat è diventato un pilota maturo. Instancabile. Ha vinto la sua prima gara a Jerez, nel giorno della festa della mamma del 2013. Una dedica scontata. E ha cominciato a sviluppare quella velocità nascosta prima nell'agio di una vita senza problemi. Ha scatenato la rabbia per l'ingiustizia di una perdita così. E l'allenamento a Rufea con i fratelli Marquez ha consolidato le sue capacità. Il papà, insieme alla nuova compagna, lo segue sempre e gli sta sempre vicino. Ha ritrovato così anche l'affetto di una seconda madre.
In Australia... - Ha festeggiato il Mondiale in Australia, dove non aveva ancora aritmeticamente chiuso il campionato, sfidando la scaramanzia con un canguro con la scritta "World Champion". Il team aveva già preparato la festa per lui. Adesso dovrà scegliere se usare il suo 53 o cambiarlo con il numero 1, visto che ha scelto di correre anche nel 2015 in Moto2. Qualcuno in giro per il Paddock dice che il numero 1 non porta fortuna. Ma per uno così non sarà un problema. E anzi proverà ad aggiungere subito un altro gioiello alla sua carriera, lui, gioiello più prezioso della famiglia Rabat.