Da Sheene a Roberts jr: quando la Suzuki dominava in pista

MotoGp

Lorenzo Longhi

Kenny Roberts jr alla guida della Suzuki RGV gamma 500 nel 2000 (Getty)
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6 titoli piloti ed altrettanti fra i costruttori in 500, gli anni d'oro di Lucchinelli e Uncini, le iridi made in Usa con Schwantz e Kenny. Nel 2015 la casa giapponese ritorna al futuro: ecco le grandi vittorie del suo passato

15 titoli costruttori, 9 piloti iridati per 15 Mondiali, 155 vittorie in tutte le classi: il Motomondiale che si prepara ad accogliere, nel 2015, il ritorno della Suzuki, una delle case storicamente vincenti delle due ruote. Una storia di vittorie iniziata, a livello di classe regina, nel 1976, l'anno successivo all'ultimo titolo del re Agostini. Trionfò la RG 500 di Barry Sheene, capellone della Inner London capace di dominare con 5 successi e un secondo posto e permettersi di non correre le ultime gare del Mondiale, avendolo già vinto. Bissò l'anno seguente, e fu un dominio.

Italia-Usa. Il 1981 è l'anno di "Cavallo pazzo" Lucchinelli, 5 successi e 105 punti buoni per trionfare davanti al compagno di squadra Randy Mamola: è l'era della RG G 500, che vince il titolo piloti anche dodici mesi più tardi con un altro italiano, Franco Uncini. Per Suzuki, 4 piloti iridati in 7 anni, ma bisognerà attendere il 1993 per rivedere il Mondiale in casa Suzuki, grazie a Kevin Schwantz, e ancora nel 2000 con Kenny Roberts jr. La loro RGV gamma 500 non ottenne mai il titolo costruttori, a differenza di RG e RG gamma.

50 e 125. Suzuki dominò la classe più piccola di tutte, la 50, vincendo 6 titoli nei primi sei anni (Degner, Anderson due volte e tre volte Anscheidt) dal 1962 al 1968, e tre ne vinse anche in 125, ancora con Anderson - 2 volte: con 4 titoli è il più vincente tra i piloti Suzuki - e Braun, prima appunto di dedicare tutte le energie alla 500 ed entrare nel novero delle grandi case vincenti, dietro solo a Honda, Yamaha, Mv Agusta e Aprilia.