Big più lenti e distacchi ridotti, i verdetti di Sepang2
MotoGpINFOGRAFICA. Il secondo turno di test MotoGP sul circuito malese ha incoronato ancora Marc Marquez e ha segnato un'altra tappa verso la gara d'esordio in Qatar. Ma cosa è cambiato rispetto ai primi collaudi? Tutti numeri
Stesso circuito. Ma con tre settimane di lavoro in più alle spalle. I piloti di MotoGP hanno lasciato la Malesia dopo la seconda sessione di test sul circuito di Sepang. Tre giorni con gomme Bridgestone (e uno con pneumatici Michelin) che hanno consentito alle scuderie di fare il punto sullo sviluppo delle moto, guardando il GP Qatar ma anche il primo turno di collaudi, svolti sempre in Malesia tra il 4 e il 6 febbraio. Ecco cosa è cambiato rispetto a Sepang I.
Più lenti i big, veloci nelle retrovie – Sul circuito vicino a Kuala Lumpur a differenza che a inizio febbraio non si sono visti record. I migliori, Rossi e le Ducati in primis hanno girato nel loro best lap più lentamente rispetto a Sepang I, con Pedrosa che addirittura ha fatto segnato un tempo peggiore di quasi un secondo (+ 0.906). Unica eccezione Jorge Lorenzo che si è migliorato, anche se di poco (0.187). Come lo spagnolo sono andati più veloci i piloti che non lottano per le prime posizioni. Con l'exploit dell' Avintia di Hector Barberà, configurata Open capace di ritoccare il suo crono (in positivo) di 939 millesimi.
Marquez, lontano ma non troppo – A Sepang II il gruppo si è compattato, o meglio si è avvicinato al tempo del campione del mondo. Tra il primo e quindicesimo posto il divario si è ridotto di otto decimi (da 2.316s a 1.570s) con qualcuno come la Yamaha di Lorenzo che ha rosicchiato a Marc decimi significativi (-0.435) o come la solita Avintia di Barbera che avvicinato di 1.187s la miglior prestazione del fenomeno di Cervera. E i big? Tutto o quasi come a Sepang 1. Con le due Ducati di Iannone e Dovizioso e la Yamaha di Rossi che hanno perso da Marquez ma sempre meno di due decimi (VEDI INFOGRAFICA SUL TUO SMARTPHONE) .
Meno giri, ma per colpa della pioggia – I test sono importanti soprattutto per mettere alla prova le moto con i long run, ma a Sepang II si sono percorsi meno chilometri che a inizio mese (VEDI INFOGRAFICA SUL TUO SMARTPHONE). Con solo i due top team ufficiali Honda e Yamaha che hanno collezionato più giri (gli stakanovisti sono stati Marquez e Crutchlow) rispetto ai primi collaudi. Più che una scelta, quella di girare meno, un "obbligo" legato alla pioggia del 23 febbraio che ha impedito ai team di scendere in pista per buona parte del pomeriggio.
Più lenti i big, veloci nelle retrovie – Sul circuito vicino a Kuala Lumpur a differenza che a inizio febbraio non si sono visti record. I migliori, Rossi e le Ducati in primis hanno girato nel loro best lap più lentamente rispetto a Sepang I, con Pedrosa che addirittura ha fatto segnato un tempo peggiore di quasi un secondo (+ 0.906). Unica eccezione Jorge Lorenzo che si è migliorato, anche se di poco (0.187). Come lo spagnolo sono andati più veloci i piloti che non lottano per le prime posizioni. Con l'exploit dell' Avintia di Hector Barberà, configurata Open capace di ritoccare il suo crono (in positivo) di 939 millesimi.
Marquez, lontano ma non troppo – A Sepang II il gruppo si è compattato, o meglio si è avvicinato al tempo del campione del mondo. Tra il primo e quindicesimo posto il divario si è ridotto di otto decimi (da 2.316s a 1.570s) con qualcuno come la Yamaha di Lorenzo che ha rosicchiato a Marc decimi significativi (-0.435) o come la solita Avintia di Barbera che avvicinato di 1.187s la miglior prestazione del fenomeno di Cervera. E i big? Tutto o quasi come a Sepang 1. Con le due Ducati di Iannone e Dovizioso e la Yamaha di Rossi che hanno perso da Marquez ma sempre meno di due decimi (VEDI INFOGRAFICA SUL TUO SMARTPHONE) .
Meno giri, ma per colpa della pioggia – I test sono importanti soprattutto per mettere alla prova le moto con i long run, ma a Sepang II si sono percorsi meno chilometri che a inizio mese (VEDI INFOGRAFICA SUL TUO SMARTPHONE). Con solo i due top team ufficiali Honda e Yamaha che hanno collezionato più giri (gli stakanovisti sono stati Marquez e Crutchlow) rispetto ai primi collaudi. Più che una scelta, quella di girare meno, un "obbligo" legato alla pioggia del 23 febbraio che ha impedito ai team di scendere in pista per buona parte del pomeriggio.