Viñales: il rookie giusto per rilanciare le ambizioni Suzuki

MotoGp
Maverick Viñales, neo pilota della Suzuki appena arrivato dalla Moto2. Per lui è il primo anno in MotoGP (Getty)
vinales_foto_copertina

Già campione del mondo in Moto3 nel 2013, lo spagnolo è considerato un vero talento. Il team giapponese, tornato in MotoGP dopo tre stagioni, ha investito su di lui. Al suo fianco avrà Aleix Espargarò

Quando la Suzuki lo ha chiamato la prima volta, ha pensato si trattasse di uno scherzo. E invece no. Il team giapponese, al ritorno in Motomondiale dopo tre anni di stop, aveva deciso di puntare su Maverick Viñales per la stagione 2015. Tutto vero, quindi. Trattativa veloce, firma del contratto e annuncio. Per lo spagnolo, il coronamento di un sogno. Per il team di Hamamatsu, una scommessa possibilmente da vincere.

Classe 1995, Viñales è uno dei quattro rookie che a Doha farà il suo debutto in classe regina. Di lui si è sempre parlato un gran bene. Il talento non gli manca. E i risultati sono lì a dimostrarlo. Negli ultimi due anni la sua carriera è stata una continua scalata: dalla Moto3 alla Moto2 e poi subito tra i grandi. Di se stesso dice: “Una mia qualità è quella di riuscire a capire in fretta le moto che guido”. Adesso dovrà riuscirci anche con la Suzuki.



Gli esordi – Le prime accelerate, Maverick le dà nel campionato spagnolo di velocità, nel 2009. Il piccolo Viñales è veloce e l’anno dopo conquista il titolo. La vittoria nel torneo di casa è un buon biglietto da visita per presentarsi in Motomondiale. Nel 2011 corre in 125 con l’Aprilia. A fine stagione arriva 3°. L’anno successivo, con la FTR Honda, centra di nuovo il 3° posto. Ma a farla da padrone sono le polemiche con il team. Prima del GP della Malesia, Viñales si rifiuta di scendere in pista e accusa la scuderia di non dargli una moto competitiva. Ce n’è abbastanza per cambiare aria. E così sarà. Nel 2013 passa al team Calvo. Risultato: vittoria del mondiale e salto di categoria.



La scalata - In Moto2 l’esperienza di Viñales è durata appena un anno. Giusto il tempo di prendersi il terzo posto a fine stagione, vincere il “rookie of the year 2014” e salutare tutti. Destinazione: MotoGP. I test di Sepang lo scorso febbraio sono stati positivi. La moto gli ha lasciato buone sensazioni. L’attesa sta per finire. Non gli resta che debuttare.