MotoGP, il dottor Freud e mister Marquez: l'arma è la mente

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Marc sta lavorando in questa direzione per affrontare, per la prima volta, un periodo no. L'errore in Qatar e la caduta in Argentina hanno macchiato le sue performance eccellenti. Ma l'autostima del campione del mondo non va sottovalutata

La forza mentale può fare la differenza e Marc Marquez sta lavorando proprio su questa per affrontare per la prima volta un periodo no. L'errore in Qatar e la caduta in Argentina hanno macchiato le sue performance eccellenti e per non scalfire quella corazza fatta di successi e obiettivi sempre raggiunti, ora è necessario fortificare la mente.

I perdenti vedrebbero il bicchiere mezzo vuoto: su 3 gare 2 sono andate perse, è quinto in classifica e con solo 36 punti. Marquez no. Per lui il bicchere non è semplicemente mezzo pieno. E' proprio pieno perché: se non ci fossero stati questi due piccoli "incidenti di percorso" sarebbe stato lui in vetta al motomondiale, avrebbe infatti vinto o al massimo sarebbe arrivato secondo. Così fa sapere intervistato durante un impegno con gli sponsor.

Sta bene, è in forma e il gran premio d'Argentina è semplicemente stato un momento di formazione professionale sulla scelta delle gomme e sulle dinamiche del sorpasso. Wow! Il rapporto tra Lui e Vale non cambierà. Perché siamo piloti e sappiamo distinguere la vita dentro e fuori la pista. Doppio Wow! A lezione di fair play dal Dottor Marquez in questo caso. Chi si immaginava dunque vendette o veleni fra i due può scordarseli. Sono semplicemente pronti per l'ennesima sfida. Fisicamente sono al top entrambi, mentalmente Vale è stracarico. Tutto Acceso potremmo dire. Marquez è leader di se stesso, a lezione di autostima. Se le dichiarazioni fatte rispecchiano il suo reale stato d'animo, lo si vedrà soltanto in moto.