Merito delle nuove regole imposte da Dorna, ma merito soprattutto di un nuovo Valentino e di una nuova, sorprendente e bellissima, Ducati. E' un campionato tutto da vedere quello che sbarca a Jerez de la Frontera nel weekend del 1° Maggio
Dodici mesi e il motomondiale non è più lo stesso. Merito delle nuove regole imposte da Dorna, ma merito, soprattutto, di un nuovo Valentino Rossi, e di una nuova, sorprendente e bellissima, Ducati di Gigi Dall'Igna. E' un mondiale tutto da vedere quello che sbarca a Jerez de la Frontera.
Solo 12 mesi fa era monopolio Marquez: tre vittorie nelle prime tre gare, pronto a prendersi la quarta di una serie che sarebbe arrivata a 10. Anni luce rispetto ad ora: questa volta due su tre (vittorie) portano la firma di Valentino, e a fare tripletta (di secondi posti) ci ha pensato la Ducati, quella che in una stagione ha fatto il miglioramento maggiore. In Argentina ha chiuso con un distacco di 30" inferiore a quello dell'anno scorso, che significa, in pratica, che la Gp15 gira un secondo più veloce al giro rispetto alla Gp14. Solo a pensarlo l'anno scorso di questi tempi sarebbe sembrato fantascienza. Invece è lì, questa moto nata su Dovizioso, dalla sua sensibilità di guida, dal confronto fra lui e Dall'Igna, al momento non ha limiti.
Perché è scesa in pista solo due mesi fa, perché è un laboratorio su due ruote, perché finora ha passato tutti gli esami ai quali è stata sottoposta. E' lo stesso Dovizioso, uno che raramente si lascia andare a facili entusiasmi, a coccolarsela e ad ammettere che questa moto è fantastica e potrà essere competitiva su tutti i tracciati. Finora i fatti gli hanno dato ragione: dal Qatar all'Argentina passando per Austin: rettilinei lunghissimi e curve strettissime, cambi di direzione e curvoni dove il gas è quasi tutto aperto.. poco importa, la Gp15 va sempre veloce. Insomma, ci sono tutte le premesse per un altro week end di entusiasmante motomondiale.
Solo 12 mesi fa era monopolio Marquez: tre vittorie nelle prime tre gare, pronto a prendersi la quarta di una serie che sarebbe arrivata a 10. Anni luce rispetto ad ora: questa volta due su tre (vittorie) portano la firma di Valentino, e a fare tripletta (di secondi posti) ci ha pensato la Ducati, quella che in una stagione ha fatto il miglioramento maggiore. In Argentina ha chiuso con un distacco di 30" inferiore a quello dell'anno scorso, che significa, in pratica, che la Gp15 gira un secondo più veloce al giro rispetto alla Gp14. Solo a pensarlo l'anno scorso di questi tempi sarebbe sembrato fantascienza. Invece è lì, questa moto nata su Dovizioso, dalla sua sensibilità di guida, dal confronto fra lui e Dall'Igna, al momento non ha limiti.
Perché è scesa in pista solo due mesi fa, perché è un laboratorio su due ruote, perché finora ha passato tutti gli esami ai quali è stata sottoposta. E' lo stesso Dovizioso, uno che raramente si lascia andare a facili entusiasmi, a coccolarsela e ad ammettere che questa moto è fantastica e potrà essere competitiva su tutti i tracciati. Finora i fatti gli hanno dato ragione: dal Qatar all'Argentina passando per Austin: rettilinei lunghissimi e curve strettissime, cambi di direzione e curvoni dove il gas è quasi tutto aperto.. poco importa, la Gp15 va sempre veloce. Insomma, ci sono tutte le premesse per un altro week end di entusiasmante motomondiale.