Aprilia, lavori in corso: occhi puntati su telaio e cambio

MotoGp
Stagione difficile per Marco Melandri: come previsto l'Aprilia è laboratorio, c'è molto ancora su cui lavorare per andare a punti (Foto Getty)
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Da Noale a Le Mans con due importanti novità: la scuderia italiana si muove per mettere al servizio di Bautista e Melandri una moto con cui andare a punti nei prossimi GP. E anche sul fronte mercato qualcosa potrebbe cambiare...

C'è un pudore naturale nel trattare i risultati di Aprilia in Motogp. Nessuno infierisce sulle difficoltà dei due piloti, che sono poi strettamente legate alla moto ancora troppo acerba. Del resto era chiaro e dichiarato sin dai test dell'inverno che la stagione di gare sarebbe stata una sorta di laboratorio pubblico.
I piloti, entrambi blasonati, soffrono in silenzio, anche se dei due Bautista è già andato due volte a punti, finendo quindicesimo sia ad Austin che a Jerez, mentre il miglior risultato di Marco Melandri è il 19esimo posto rimediato in Argentina e bissato in Spagna. I distacchi dai primi sono abissali, regolarmente oltre il minuto. Però, quando Bautista è in giornata l'Aprilia riesce a rendere per ciò che è in questo momento: una moto un po' più veloce di una buona Superbike.

Due novità arrivano da Noale per l'appuntamento francese: il cambio seamless e un nuovo telaio. Sul primo si è fatto un gran parlare. Se funziona, il seamless (che neutralizza le variazioni di coppia nel passaggio da una marcia all'altra) può far guadaganre qualcosa sul cronometro, ma non è da lì che bisogna aspettarsi i miracoli. Il telaio piuttosto. Già indicato come punto debole da Melandri e Bautista, il nuovo telaio dovrebbe avere rigidezze e quote più compatibili con la necessità fondamentale di far lavorare le gomme Bridgestone. Gli pneumatici francesi richiedono molto carico, cosa che a Melandri non riesce di dare e a Bautista solo raramente. Il telaio 2.0 è stato realizzato sulle indicazioni dei piloti ed è pronto ad ospitare una nuova versione del motore V4 potenziata di una buona quota di cavalli. Non dimentichiamo che il motore della RsGp è di stretta derivazione stradale e per quanto buono necessiti di una elaborazione realmente radicale per avvicinare le potenze degli avversari.

Sul fronte mercato le voci che circolano sono abbastanza sorprendenti, visto che indicano Marco Melandri non più in partenza per guidare una Yamaha Superbike nel 2016, ma disposto a rimanere in Motogp per "tentare" di raccogliere nel 2016 ciò che con grande fatica sta seminando nel 2015.