Verso Assen una MotoGP stellare: i numeri della lotta
MotoGpNelle sette gare sin qui disputate il poleman è cambiato ben 5 volte. E quattro volte è cambiata la marca della moto con cui è stata ottenuta la pole. Tre volte con la Honda, due con la Ducati, una con la Yamaha e una anche con la debuttante Suzuki
E' una Motogp stellare, e non solo per lo spettacolo in pista, ma anche per i numeri che registra. Che ci dicono che raramente il livello è stato così alto. Eccone alcuni esempi: nelle sette gare sin qui disputate il poleman, il pilota che parte davanti a tutti, è cambiato ben 5 volte. E quattro volte è cambiata anche la marca della moto con cui è stata ottenuta la pole position. Tre volte con la Honda, due volte con la Ducati, una volta con la Yamaha e una anche con la debuttante Suzuki.
In pista, insomma, si vede un certo equilibrio tecnico oltre che sportivo e lo confermano i quattro record ottenuti in qualifica, tra l'altro con moto diverse: Marquez ad Austin con la Honda, Iannone al Mugello con la Ducati, Lorenzo a Jerez con la Yamaha ed Espargarò a Barcellona con la Suzuki. Il confronto è ogni volta serratissimo. Vietato sbagliare, perché basta poco per ritrovarsi in fondo.
A Barcellona alla fine del terzo turno di libere c'erano ben 13 piloti concentrati in otto decimi e addirittura quattro raccolti in 50 millesimi. Lorenzo, inoltre ha vinto la gara con un tempo inferiore allo scorso anno. Ma anche se in testa dal primo giro, lo spagnolo ha sempre dovuto guardarsi da Rossi, tenace fino alla fine. Perché questo è l'imperativo di oggi: dare tutto, sempre e comunque, dal venerdì alla domenica. E talvolta nemmeno questo può bastare. Guardate Marquez. Dato per favorito alla prima gara, dopo la settima aveva già uno svantaggio di 69 punti.
In pista, insomma, si vede un certo equilibrio tecnico oltre che sportivo e lo confermano i quattro record ottenuti in qualifica, tra l'altro con moto diverse: Marquez ad Austin con la Honda, Iannone al Mugello con la Ducati, Lorenzo a Jerez con la Yamaha ed Espargarò a Barcellona con la Suzuki. Il confronto è ogni volta serratissimo. Vietato sbagliare, perché basta poco per ritrovarsi in fondo.
A Barcellona alla fine del terzo turno di libere c'erano ben 13 piloti concentrati in otto decimi e addirittura quattro raccolti in 50 millesimi. Lorenzo, inoltre ha vinto la gara con un tempo inferiore allo scorso anno. Ma anche se in testa dal primo giro, lo spagnolo ha sempre dovuto guardarsi da Rossi, tenace fino alla fine. Perché questo è l'imperativo di oggi: dare tutto, sempre e comunque, dal venerdì alla domenica. E talvolta nemmeno questo può bastare. Guardate Marquez. Dato per favorito alla prima gara, dopo la settima aveva già uno svantaggio di 69 punti.