Valentino-Jorge, in Olanda è derby Yamaha per la leadership

MotoGp
lorenzo_rossi_yamaha_motogp_ansa_1

La pista di Assen è un baluardo del pilota di Tavullia, salito sul gradino più alto del podio per ben otto volte (sei in MotoGP, una in 250 e una in 125), l'ultima nel 2013. Dalla sua Lorenzo ha una costanza invidiabile da spendere...

Sarà ancora lotta in casa Yamaha, sabato sullo storico circuito di Assen in Olanda. Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, si presentano sulla pista del Dutch TT per giocarsi la leadership della classifica iridata e del box. Rossi è in vetta a quota 138 punti, mentre Lorenzo dopo una rimonta a suon di vittorie, è secondo con 137.


La pista di Assen è un baluardo del pilota di Tavullia, salito sul gradino più alto del podio per ben otto volte (sei in MotoGP, una in 250 e una in 125), l'ultima nel 2013. Dalla sua Lorenzo ha una costanza invidiabile da spendere. Il maiorchino nelle ultime quattro gare, tutte vinte, ha fatto 103 giri in testa. "Riuscire a fare meglio di Lorenzo non sarà facile - ha detto Rossi - perché lui è in ottima forma. Ma lo sono anch'io".

D'altra parte Lorenzo con Assen ha un rapporto particolare. Nel 2013, mentre Rossi firmava la sua ultima vittoria al TT, ottenne un quinto posto dopo essere tornato in Olanda (in sole 24 ore) dalla Spagna dopo una caduta che gli costò, nelle prove libere del venerdì pomeriggio, la frattura di una clavicola che scelse di operare in patria.


Nel 2014, in pieno boom Marc Marquez, il pilota catalano della Honda non si fece sfuggire la vittoria. Oggi le cose stanno diversamente. Da "marziano", Marquez è tornato pilota "normale", rimesso con in piedi per terra da una Honda troppo cambiata in inverno che ha perso gran parte della sua magia. Qualcosa potrebbe cambiare grazie ai test fatti dopo il GP della Catalogna. La casa giapponese ha fatto provare qualche aggiornamento al campione del mondo, in vista della seconda parte di stagione.

Nella lotta tra compagni di squadra in casa Yamaha si potrebbe inserire la Ducati. Lo scorso anno Andrea Dovizioso fu secondo. Oggi sia Dovizioso che Andrea Iannone dispongono di una moto decisamente più competitiva, con la quale possono pensare di lottare ancora più concretamente per il podio.