L'OPINIONE. Con lo sfogo su Marquez ("Aiuta Lorenzo") alla vigilia del GP di Malesia, Rossi ha squarciato il velo non per demolire la psicologia di Marc (già fuori dai giochi di suo), ma per proteggere l’autenticità del duello più importante della sua carriera
Valentino Rossi è tornato, duro e chiaro come ai tempi in cui i mondiali li vinceva a raffica e di lui si raccontava che gli avversari li distruggesse sul piano psicologico. Ma questa storia è diversa. Il fatto dice che Valentino in cinque minuti di parole ben assestate ha messo una pietra enorme sopra a Marquez; chi li tifava entrambi - con l’imbarazzo della scelta o con la garanzia della continuità del giovane perfetto per ricevere il testimone dal veterano leggendario- ora rifaccia i propri conti.
Il senso per noi è questo: lo sfogo di Rossi contro Marquez, tanto per cominciare, è una goccia d’acqua fresca nell’arsura della sfida supercorretta con Lorenzo. Non nascondiamocelo, per come siamo fatti quasi tutti c’è sempre un che di gustoso che si rivela quando i grandi esternano. Perché i veli cadono, le ipocrisie svaniscono e le sfide si risvegliano più oneste. Di diverso dai tempi andati c’è che Rossi il velo lo ha squarciato non per demolire la psicologia di Marquez già fuori dai giochi di suo, ma per affermare una delusione e proteggere l’autenticità del duello più importante della sua carriera.
Per spiegare a Marquez che se per caso, per puntiglio o per astio personale, avesse in mente di aiutare ancora Lorenzo ai suoi danni – come a lui pare con assoluta certezza- ora se ne accorgerebbero tutti. Se Marquez può vincere, pensa Rossi, che vinca pure, ma se vuole vincere determinando pure il risultato altrui diventa intollerabile. Serviva solo dirlo, avere voglia o un’occasione per farlo. Non c’entrano il nervosismo, il braccino o una generica paura di perdere il mondiale.
Se ci avete fatto caso quest’anno ci siamo misurati con il Rossi più forte, ma anche mite, sereno e realista di sempre. Non è impazzito tutto di colpo, ne avremmo colto prima dei segnali. Ha un’idea di questa sfida che è molto pulita. E’ cruciale per lui ed è basata sulla fredda, ma lealissima e dignitosissima relazione mondiale con Lorenzo nella quale finora in effetti di ipocrisia se ne è vista davvero poca.