Il vicepresidente del team giapponese Nakamoto: "Non ci sono prove a sostegno delle sue accuse". E il ds Suppo: "Abbiamo tolto punti sia a lui che a Lorenzo. A Sepang le traiettorie cattive le facevano in due"
Non è finita. Prosegue la polemica tra Valentino Rossi e Marc Marquez, e si estende ufficialmente anche alla Honda, team dello spagnolo, che con un comunicato stampa ha reagito alle accuse del Dottore dopo il GP di Valencia. A rispondere a Rossi, attraverso una nota sul sito ufficiale della casa giapponese, è il vicepresidente Nakamato: "Non possiamo accettare le pesanti parole rivolte contro Marquez. Non ci sono prove a sostegno di tali accuse". Ha detto il manager giapponese."Sappiamo che per lui è stato un finale di stagione difficile- ha proseguito-, ma siamo certi che Marquez e Pedrosa abbiano dato il 100%".
Il ds Suppo - "Ci dispiace che ci siano tutte queste dietrologie. Su 18 gare abbiamo portato via punti sia a Rossi che a Lorenzo, senza fare distinzioni. Questo clima, però, non lo abbiamo creato noi. Abbiamo fatto il massimo ma era difficile stare sereni in questo clima. Potenzialmente Marquez e Pedrosa erano i migliori alleati di Valentino Rossi, ma Jorge è stato più forte a Valencia". Sono le parole di Livio Suppo, direttore sportivo della Honda, che reagisce così alle accuse di Rossi a Marquez e alla Honda nel post gara in Spagna. "Marc sapeva che sarebbero nate altre polemiche a Valencia, ma Pedrosa è comunque un avversario. A Sepang le traiettorie cattive le facevano in due, entrambi non volevano mollare la posizione", ha poi aggiunto sulle polemiche nate dopo il GP della Malesia.