Sembra un paradosso confrontando lo strepitoso inizio del 2015 e l'esito dell'ultima gara ad Austin. Eppure il Dottore, con 33 punti in meno rispetto alla classifica di un anno fa, oggi è più competitivo. Ecco perché
Rossi versione 2016 è il miglior valentino degli ultimi 5 anni. Sembra un'affermazione azzardata considerando che nel 2015, dopo tre gare, era in testa alla classifica piloti con 66 punti. Eppure, nonostante ora abbia 33 punti in meno rossi è più competitivo rispetto a un anno fa.
Il pilota italiano ha migliorato nettamente la sua prestazione in qualifica: nel 2015 è partito due volte ottavo e una volta quarto, in questa stagione è partito dalla quinta, dalla terza e dalla seconda casella. Un miglioramento importante per rossi perché riguarda quello che si era rivelato il suo punto debole. Che ora, apparentemente, è diventata la gara.
L'anno scorso erano arrivate due vittorie e un terzo posto, quest'anno un quarto, un secondo e un ritiro ad Austin. Ma se analizziamo le gare, Rossi in Qatar è arrivato sì dietro a Lorenzo, Dovizioso e Marquez, ma a soli 2 secondi e quattro dal vincitore. Niente. In Argentina è vero che il pesarese è arrivato secondo grazie all'autoesclusione dei ducatisti, ma prima del cambio obbligato della moto aveva dimostrato di poter lottare con Marquez per la vittoria.
I primi veri errori di Rossi sono stati ad Austin: in partenza ha scaldato troppo la frizione perdendo delle posizioni e poi nel tentativo di riprendere i fuggitivi è scivolato. Uno zero che in gara Rossi non scontava da Aragon 2014 - 24 gare fa - ma, come ha ammesso lui stesso, quest'anno bisogna fare i conti con le Michelin che non perdonano. C'è quindi una spiegazione tecnica, le gomme, ma anche una sportiva perché Marc Marquez e Jorge Lorenzo stanno marciando con un ritmo decisamente più alto: due vittorie e un podio per Marquez, una vittoria e un podio per Lorenzo, con un miglioramento di 8 punti in classifica.
Per giocarsi il Mondiale, quindi, Rossi non deve far altro che continuare a guidare come sta facendo, confidando in qualche errore di chi sta davanti. Insomma, vincerà chi finirà più gare, perché tra Marquez, Lorenzo e Rossi il livello se non è pari si misura sulle sfumature.