La Ducati è arrivata a Lorenzo dopo il "no" di Stoner
MotoGpA Jerez parlano i protagonisti della settimana più calda del mercato. Stoner non vuole più correre, Lorenzo in Ducati aspira ad un ruolo centrale che ora non ha. La Yamaha svela di voler affiancare Vinales a Rossi
È Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati Corse a spiegare l'iter che ha portato Borgo Panigale all'ingaggio di Lorenzo. "Volevamo un campione del mondo in sella e la prima cosa che abbiamo fatto é stata quella di interpellare Casey Stoner. Lui ci ha ringraziati, ma ci ha detto che di tornare a correre non se ne parla, in nessun caso. Per questo abbiamo aperto la nostra ricerca passando per Marc Marquez e Jorge Lorenzo e approdando a questo bellissimo accordo con Jorge". Chiaro, i ducatisti possono stare rassegnati ma sereni. Con Stoner il tentativo è stato fatto.
Il resto si consuma nella conferenza stampa generale. Lorenzo in Ducati dal 2017 genera un incontro con i giornalisti aperto, senza reticenze, illuminante persino. Dietro al tavolone ecco Scott Redding nel ruolo del comprimario, Marc Marquez in quello del leader rilassato, Dovizioso in quello dell'aspirante team mate, poi c'è Lorenzo il protagonista, c'é Vinales il sostituto, c'è Lin Jarvis managing director di Yamaha cheè vincitore e sconfitto al tempo stesso. Valentino Rossi non c'è invece, stavolta, semplicemente, non è previsto. "Perdere Lorenzo ci dispiace - dice Jarvis - ma faremo il possibile per metterlo in condizione di vincere con noi, fino alla fine. Yamaha fa così, è seria. E con i suoi ex ha sempre avuto buoni rapporti, quindi magari tra due anni ci ritroveremo", chiosa il manager.
Jorge Lorenzo riassume le ragioni del salto che farà partendo dal cuore: "lo faccio perché serve alla mia motivazione - dice - perché ho bisogno di una nuova sfida, anche se non posso sapere che moto troverò. Darò il mio massimo perché penso di essere uno dei piloti più professionali". E poi dal cuore passa al cervello, imbastendo una stoccatina alla Yamaha, forse a Rossi : "Credo e spero che in Ducati potrò farmi una moto come piace a me. Che siano più focalizzati su di me. Che ci sia un po' più di esclusivitá".
Il che potrebbe non far piacere ai due ducatisti in lizza per un posto e in attesa, i due Andrea, Dovizioso e Iannone. Per Dovizioso: "Sarebbe un peccato lasciare un lavoro a metá, che ho iniziato con Dall'Igna e che sta cominciando a dare davvero i suoi frutti. La Ducati é ancora una moto ignorante, meno facile della Yamaha, ma ora è una moto normale e competitiva". Ma il dubbio su chi dei due fará le valigie è ancora vivo e concreto. Per Iannone "Lorenzo porterá qualitá. E ha uno stile di guida simile al mio", come a dire che potrebbero essere compatibili insieme. Vedremo.
Cadono i veli sul mistero Maverick Vinales. Resta in Suzuki o va in Yamaha? E quando lo scopriremo.
Parla Vinales: "Certo che mi piacerebbe seguire le orme di Kevin Scwantz che ha vinto il mondiale in Suzuki, ma per farlo servono i risultati e una moto che consenta di ottenerli. La Yamaha per me sarebbe una soluzione interessante".
Lin Jarvis gli siede accanto: "io e Vinales - dice - non siamo mai stati così vicini, ma solo perché ci hanno messo vicine le sedie. Però è vero che ci interessa lui, e anche altri piloti. Stiamo vedendo i manager di più piloti".
Rossi rivendica il fatto di non aver "Mai avuto un ruolo e un peso nella decisione del compagno di squadra. Per me non cambia niente, ma davvero non immaginavo che Jorge avrebbe cambiato. Quello che posso dire è che insieme siamo stati una coppia molto prolifica di risultati". Ora si preparano, entrambi, a dividere soprattutto l'Italia.