Juanmi, telemetrista con violoncello nel cassetto

MotoGp
Juan Miguel Molla Sanchez, qui con Romano Fenati, è nato il 21 maggio 1986 (Milagro)
juan_miguel_sanchez

L'INTERVISTA. Allo Sky Racing Team VR46 dal 2014, Juan Miguel Molla Sanchez ha studiato al conservatorio e poi, tradendo ogni aspettativa familiare, ha deciso: "Meglio il rombo dei motori, ma per concentrarmi ascolto Zimmer"

di Anna Maria Di Luca

 

Alicante, dove è cresciuto, ha un ottimo conservatorio e pure un'ottima tradizione di moto. Juanmi, come  gli amici chiamano Juan Miguel Molla Sanchez, ha sempre avuto le idee chiare o quasi: "Mio padre è un musicista, suona il clarinetto ed insegna al conservatorio, mia mamma desiderava che io studiassi il violoncello. L'ho fatto, ma la passione per i motori era più forte, ad un certo punto a 19 anni ho resettato la mia vita ed ho rimesso lo strumento nella sua custodia, poi ho studiato da telemetrista".  

 

Come è stata accolta la sua decisone?

"Mio padre non se l'aspettava, mia madre sospettava qualcosa e l'ha presa bene. Comunque mia moglie Noelia suona il piano... "

 

Un telemetrista che ha orecchio... 

"Sono fortunato perchè ho l'orecchio assoluto e per i musicisti è una gran dote, ma per il mio lavoro allo Sky Racing Team VR46 serve a poco, mi aiuta invece la sensibilità e la capacità di relazionarmi con i piloti. Forse anche questo è una questione di orecchio, interiore. In effetti con le moto ci lavoro poco, è con gli uomini che interagisco".

 

Cosa fa esattamente?

"Agisco via computer, analizzo i dati rilevati dai sensori, valuto insieme a Romano ogni dettaglio, è molto importante il feeling con il pilota".  

 

Come si lavora con Fenati?

"E' un pilota con cui bisogna essere diretti e concreti, ad ogni sessione tattica lui mi dice dove sente i problemi e dove no e poi li guardo io da solo. Quest'anno lo trovo più forte di sempre, è più concentrato e si vede che sta mettendo a frutto il lavoro fatto gli anni scorsi".

 

Oggi compie 30 anni, tra violoncello e circuiti

"E' il momento giusto per chiedermi se sono soddisfatto, se ho fatto bene a scegliere la pista: sì, assolutamente. Il tempo dei dubbi è volato, l'impegno profuso inizia a ripagarmi. Mi sento veramente bene, sono parte di un gran team, mi sento realizzato. Ed ho la musica che amo nel cassetto. Lo strumento è nella custodia a casa, per ora, ma la musica classica mi accompagna ovunque. Ascolto Hans Zimmer quando lavoro ai dati di Romano, mi aiuta a concentrarmi".

 

Quali sinfonie assocerebbe alle 5 tappe di MotoGp corse fino ad ora?

"In Qatar, Fenati ha sfiorato il podio, la sua corsa potrebbe essere ben espressa dal Bolero di Ravel. L'Argentina è da oblio, (20esimo ndr) direi Oblivion di Astor Piazzolla. In Texas una gran gara, abbiamo vinto, The Kraken-Pirates of the Caribbean di Hans Zimmer è la colonna sonora giusta (e la mia preferita). A Jerez ci siamo posizionati settimi, Capricho árabe di Tarrega, ci sta bene. A Le Mans, secondi, bentornato podio: la 9th symphony "New World"-4th movement di Devorak".

 

E per il Mugello?

"Vedremo, io sono pronto a tirare fuori dal cassetto nuovamente I Pirati dei Caraibi".