Le attenuanti di Rossi e Dovi, Marquez c'è

MotoGp

Guido Meda

L’ANALISI DI GUIDO MEDA. Lo spagnolo in Germania ha tardato moltissimo ad entrare in gara. Ha sbagliato, ma ha rimediato con una vittoria perfetta. Valentino si è incastrato in un ritardo strategico che gli è costato carissimo, ma dal divano è facile giudicare. Lorenzo dov’è?

Ha perfettamente senso che ora scatti il tempo delle recriminazioni. Dopo aver visto Rossi e Dovizioso giocare per la vittoria, mandare giù l’amaro di un terzo e di un ottavo posto (che potevano essere vittoria) e di un mondiale ora un bel po’ più vicino alla Spagna non è mica facile. Il tutto mentre Marquez, che ha pure viaggiato nelle retrovie della gara, porta a casa davanti ad un Cal Crutchlow straordinario la vittoria forse più importante della stagione, approfittando dello sprofondo cupo e totale di Lorenzo e del ritardo tattico di Rossi e della Yamaha.

Prima di dire cosa potrebbe essere andato storto con Rossi va detto cosa è andato dritto con Marquez. Si fa presto: fortuna, bravura, velocità, strategia, tempismo, uso della gomma nuova dopo il cambio moto. Tutto. E’ un grande classico nella vita di certi veri talenti della moto: quando gira, gira e anche quando va storta, si raddrizza.

Rossi e Dovizioso hanno tardato troppo, come già accaduto lo scorso anno a Misano; non hanno assecondato l’invito dei box a rientrare per tempo. Quando si son decisi era troppo tardi, con l’aggravante che a Rossi è capitata pure una gomma inedita e bizzosa sulla quale ha perso altro tempo prima di riuscire a capirci qualcosa. E da dominatore sul bagnato è passato a comparsa sull’asciutto. Ma si fa presto dal divanetto di casa a dire oggi che i nostri sono stati colpevoli o poco furbi. La cosa migliore da fare per il Rossi che pensa al mondiale sarebbe stato il marcamento a uomo. E’ vero e dovrebbe andare così: rientra Marquez, rientri anche tu.

Solo che se tu sei davanti non lo puoi sapere. Il tuo box ha chiara l’urgenza, ti chiama, per più giri, hanno fatto loro i conti per te. Ma sulla moto ci sei tu, educato da 20 anni di carriera straordinaria a decisioni personali riuscitissime. Tu che magari in quel momento pensi (o speri) che Marquez stia rischiando di cadere e che in quelle condizioni di una gomma da asciutto non ti fideresti. Il tuo pregio diventa il tuo limite. Perché, diversamente dalla F1 ,in moto, per i box, di norma non si passa, ma soprattutto se si sbaglia si cade. Nel processo di oggi Rossi e Dovizioso meritano perlomeno queste attenuanti, Marquez merita tutto il resto.