MotoGP, statistiche dopo GP Australia: la Ducati colleziona nuovi record

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Michele Merlino

La Ducati continua a segnare primati domenica dopo domenica. Nuovo record di podi stagionali (45), mentre le vittorie consecutive salgono a 14. Ma c'è anche una prima assoluta al termine del weekend in Australia: la casa di Borgo Panigale ha monopolizzato le prime 6 posizioni all'arrivo, evento molto raro che si è verificato per la 15^ volta nella storia

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È sempre festa Ducati a livello di record. Ogni domenica. A Phillip Island si segnala il nuovo record di podi stagionali, 45, “rubato” a loro stessi, che ne misero a segno 43 l’anno scorso. Aumenta anche il numero di vittorie consecutive: 14. Non è un record, ma è il valore migliore da quando fu messa a segno la sequenza record, da parte della Honda. Era il 1997 (Malesia) – 1998 (Olanda), e il marchio giapponese, al momento a secco di vittorie da 34 GP e a secco di podi da 23, ne registrò 22 consecutive.

Monopolio della top-6: prima volta per Ducati

Per la Ducati anche una prima assoluta: monopolio delle prime 6 posizioni all’arrivo! È un evento rarissimo che si verifica per la 15^ volta nella storia, e per la prima volta lo mette a segno un costruttore italiano:

  • Tourist Trophy 1974: Yamaha (boicottata dai piloti ufficiali)
  • Mugello 1976: Suzuki (monopolio top-9)
  • Tourist Trophy 1976: Yamaha
  • Assen 1976: Suzuki
  • Spa 1976: Suzuki (monopolio top-10)
  • Anderstorp 1976: Suzuki
  • Imatra 1976: Suzuki (monopolio top-8; gli altri 7 classificati tutti su Yamaha)
  • Salzburgring 1977: Suzuki (boicottata dai piloti ufficiali)
  • San Carlos 1979: Suzuki
  • Assen 1979: Suzuki (Monopolio top-7)
  • Assen 1985: Honda
  • Barcellona 1996: Honda (monopolio top-8)
  • Suzuka 1997: Honda
  • Paul Ricard 1997: Honda
  • Phillip Island 2024: Ducati

Compreso con il suddetto c’è il monopolio della top-5, il 6° quest’anno, ad eguagliare il record stagionale della Suzuki del 1976. E, in una sorta di matrioska di record, il 12° monopolio del podio, record stagionale assoluto.

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Monopolio Ducati nel 2024: 16 vittorie su 17 gare

Però è tempo di guardare avanti, con il bilancio stagionale sottomano che parla di 16 vittorie Ducati e 1 Aprilia… Qual è stato l’ultimo anno in cui un costruttore ha concesso una sola vittoria ai rivali? È il 2003: ci furono 15 vittorie Honda e una sola per la Ducati, ma storica, perché fu la prima per loro in top-class! Ma la prima vittoria Ducati non è l’unico dato che salta all’occhio di quel 2003. Nell’elenco dei vincitori non c’è la Yamaha, il costruttore per cui Valentino Rossi ha firmato per la stagione successiva. Il campione italiano quindi decide di passare da un team che vince 15 GP con 3 piloti diversi, e con il quale ha vinto il titolo, ad uno che non ha ottenuto nessuna vittoria. Ma Valentino è magico: vince 9 GP nel 2004, gli stessi che aveva vinto nel 2003 con la quasi-monopolista Honda, conquistando il mondiale.

Superbike, l'impresa nell'impresa di Razgatlioglu

E non è finita qui: perché, nel ventennale di questa impresa, ne celebriamo una simile, appena verificatasi in Superbike. Toprak Razgatlioglu nel 2023 decide di firmare con un costruttore, la BMW, che non ha ottenuto nessuna vittoria. Ebbene, nel 2024 sbaraglia il campo: mette a segno la sequenza record di vittorie, 13, ma, mentre sta veleggiando verso il titolo, si infortuna a Magny-Cours. E qui c’è l’impresa nell’impresa: salta 2 weekend (6 gare), perde quasi tutto il vantaggio accumulato, ma rientra e vince il titolo. Nessuno aveva mai vinto un mondiale Superbike saltando 6 gare in una stagione e solo Troy Corser nel 2005 aveva portato un costruttore (Suzuki) da zero vittorie al titolo.

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