GP d'Austria: parte la volata di mezza estate

MotoGp

Sandro Donato Grosso

Spain's biker Marc Marquez (R) of Honda celebrates on the podium after winning the MotoGP race of the Argentina Grand Prix ahead of Italy's Valentino Rossi (L) of Yamaha at the Termas de Rio Hondo circuit, in Santiago del Estero, Argentina, on April 3, 2016.  AFP PHOTO / JUAN MABROMATA / AFP / JUAN MABROMATA        (Photo credit should read JUAN MABROMATA/AFP/Getty Images)

Finite le vacanze la MotoGP riaccende i motori in Austria e, subito dopo, a Brno e a Silverstone. Anatomia delle condizioni di Marquez, Rossi, Lorenzo e delle Ducati. Ecco come potrà mutare la classifica piloti

La pausa sta per finire e lo spettacolo della MotoGP ci propone un trittico di gare che hanno il sapore della volata di mezz'estate. È verosimile infatti che ci ritroveremo a Misano ai primi di settembre con un campionato i cui valori potrebbero essere ulteriormente delineati. Uno dei temi portanti é la capacità della Yamaha di rispondere alla Honda, che con Marquez si trova lì davanti, dimostrando che la RC 213V ė migliorata molto di più (gestione elettronica principalmente) di quello che i capi di HRC ci avevano fatto credere sinora. Se aggiungiamo che Marquez riesce a trovare quasi sempre la chiave giusta nella gestione della corsa, é naturale pensare al suo terzo titolo, indipendentemente dal vantaggio in classifica.

Ma allora cosa possono fare gli antagonisti mondiali Rossi e Lorenzo? In primis, non pensare ai tanti punti persi qua e là, per ragioni sempre diverse, sino a metà stagione. Un approccio benefico affinché alcune sconfitte, tipo quella del Sachsenring, non lascino troppo il segno.

Rossi dovrà guidare la sua M1, che nonostante sia tra le moto piú equilibrate, non digerisce le piste con curve strette e veloci cambi di direzione. Valentino, non per rispolverare un vecchio luogo comune, dovrà davvero metterci cuore e talento infinito, anche "inventandosi" l'assetto dell'ultimo minuto.

Lorenzo, dal canto suo, forse non deve cercare sul monitor dei tempi i crono della Ducati (pensando troppo alla scelta dei prossimi due anni) e reagire invece da Campione del Mondo. Imporsi insomma, anche se nel suo mondo tecnico non è tutto perfetto come vorrebbe; l'anteriore Michelin non gli dà confidenza e il layout della pista gli presenta qualche curva "poco digeribile".

Della Ducati parleremo approfonditamente in questi giorni, perché il puzzle ė molto complesso con tanti tasselli da incastrare affinché arrivi la prima vittoria, ma aldilà del successo di tappa urge un ciclo virtuoso che Borgo Panigale meriterebbe anche se è sempre la pista quella che promuove o boccia le scelte tecniche ed umane.