Ducati&Lorenzo, perché sì e perché no

MotoGp

Antonio Boselli

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Lo spagnolo, oggi alla Yamaha, dal 2017 correrà con il team di Borgo Panigale. Proviamo a capire quali sono i motivi che potrebbero fare funzionare il connubio e quelli che, al contrario, potrebbero creare delle difficoltà 

La "bomba" l’ha lanciata Cal Crutchlow: "Se la Ducati vuole vincere subito con la moto attuale - ha detto l’inglese - Lorenzo non va bene". Un'opinione personale da prendere come tale, tenendo conto che  arriva da un pilota che ha corso sia con Yamaha e sia con Ducati, rispettivamente squadra attuale e futura di Jorge Lorenzo. L’idea di Crutchlow è che l’impostazione della moto e i metodi di lavoro italiani rischino di essere poco compatibili con lo spagnolo. Sarà vero? Cerchiamo di analizzare i contro e i pro.

CONTRO
1. Lorenzo non porta nessun membro dello staff della Yamaha che lo segue da anni. Di fronte all’esperienza più difficile della sua carriera non potrà contare sull’appoggio della “sua” squadra mettendosi totalmente nelle mani di Ducati.

2. Il pilota spagnolo è tanto bravo quando funziona tutto a dovere, quanto delicato nell’affrontare gli imprevisti. In questa stagione, pioggia a parte, ha faticato a digerire le gomme Michelin mostrando un’endemica incapacità di adattamento

3. La Ducati continua a mostrare problemi con le gomme Michelin, nel 2017 ci sarà un naturale assestamento di mescole e carcasse ma ci saranno ancora imprevisti e come visto sopra non sarà semplice per Lorenzo

4. Lorenzo in MotoGP ha guidato sempre e solo Yamaha. Potrebbe non risultare versatile per una moto tanto più fisica e diversa nel dna come la Ducati

5. Il livello di competitività degli avversari, su tutti Honda e Yamaha, sarà alto. La Honda ha già provato il buon motore 2017, Meregalli ha preannunciato evoluzioni importanti della M1. Si attende la conferma della Suzuki che dopo una stagione e mezzo in MotoGP ha già vinto un gran premio.

PRO
1. Lorenzo è un top rider, ha vinto 5 titoli mondiali di cui 3 in MotoGP. La scelta di puntare su di lui era l’unica possibile sul mercato per la Ducati che voleva assicurarsi un fuori classe.

2. Lorenzo cambia squadra dopo 9 anni alla Yamaha, un'era più che un ciclo. Arriva con la maturità giusta e con una grande motivazione sapendo poi che la convivenza nel box Yamaha non era più tollerabile, come si è visto nel post gara  di Misano e in molte altre occasioni.

3. Andrea Iannone ha uno stile di guida molto simile a Lorenzo (con staccata dolce e progressiva e molta scorrevolezza in curva) e questa è una buona base di partenza. Sullo sfondo poi il tester Ducati Casey Stoner, estimatore di Lorenzo e decisivo nel convincerlo sulla fattibilità del progetto.

4. La Ducati è cresciuta costantemente dall’arrivo di Gigi Dall’Igna alla Direzione Tecnica, ragione fondamentale per la scelta di Lorenzo che con Dall’Igna ha da sempre un rapporto speciale per via dei successi insieme in 250.

5. Non è vero che non sia versatile. In 250 è andato forte sia con Aprilia sia con Honda, moto radicalmente diverse. Debuttò con la giapponese conquistando dei podi e finendo quinto nel mondiale del 2005 e poi con Aprilia fu campione due volte nel 2006 e nel 2007.