MotoGP, cosa sanno i piloti dopo i test a Valencia

MotoGp
Marc Marquez ai test di Valencia (Foto LaPresse)
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Nella due giorni di test al Ricardo Tormo, undici piloti hanno provato le moto che guideranno la prossima stagione. L’attenzione era puntata soprattutto sui tre big che hanno cambiato team: Lorenzo, Viñales e Iannone, ma anche sui rookie subito molto veloci

Il paddock del 2017 sarà molto diverso da quello che abbiamo visto negli ultimi anni. Certo, i protagonisti saranno gli stessi ma con casacche diverse. Sette nomi illustri della MotoGP hanno cambiato team e sono arrivati quattro rookie dalla categoria intermedia.

Maverick Viñales è stata una rivelazione. Ci sono grandi aspettative su di lui e non ha fatto che aumentarle visto che è stato il più veloce in entrambe le giornate ed è persino riuscito ad abbassare il suo miglior tempo di quasi un secondo da un giorno all’altro. Lo spagnolo, come tutti gli altri piloti che hanno cambiato team in MotoGP, non hanno potuto rilasciare dichiarazioni perché ancora legati per contratto alla squadra e agli sponsor del 2016 ma a parlare sono i numeri e i tempi che hanno fatto segnare al cronometro ed è già chiaro che si prospetta una stagione 2017 molto interessante.

Yamaha – Maverick Viñales ha provato la M1 del 2016 per iniziare a prendere confidenza con la Yamaha. Il team manager Maio Meregalli ha parlato del lavoro svolto col nuovo arrivato: “Nel pomeriggio di mercoledì Maverick si è concentrato sul set-up della moto e sembra essere instancabile”. Dall’altra parte del box c’era il veterano Valentino Rossi che ha preferito concentrarsi, invece, sulle differenze tra le moto 2016 e 2017. “Il telaio nuovo è abbastanza diverso rispetto all’attuale – spiega il Dottore - Ci servirà ancora un po’ di tempo per trovare i settaggi giusti e in Malesia, la prossima settimana, proverò a girare col nuovo telaio e il nuovo motore insieme così vedremo se potremmo essere più competitivi”.

Ducati – Come inizio non è male. L’aerodinamica è uno degli aspetti su cui Borgo Panigale si distingue sempre per originalità ed efficacia dalle altre case, e proprio su questo punto è stata penalizzata perché dal 2017 saranno vietate le alette. Andrea Dovizioso ha migliorato il passo dal primo al secondo giorno di test ma, tempi a parte, il forlivese si è concentrato sui prototipi della GP16 e della GP17. “Siamo riusciti a fare delle buone prove con la moto nuova – ha spiegato Dovi - Abbiamo fatto anche un raffronto con la versione 2016 per confermare le nostre impressioni e abbiamo verificato che i miglioramenti sono effettivi”.

Tutto tace invece dall’altra parte del box, quella di Jorge Lorenzo, ma l’ingegner Gigi Dall’Igna, responsabile del progetto sportivo di Ducati, toglie qualche curiosità: “Dovizioso ha trovato la moto complessivamente migliore. Per Lorenzo invece ci sono degli aspetti positivi, ma anche altri da affinare per quanto riguarda le sue sensazioni sulla nuova moto".

Suzuki – Entrambi i piloti sono caduti nella mattinata di mercoledì e ad aver avuto la peggio è il rookie Alex Rins obbligato ad un mese di convalescenza dopo lo schiacciamento delle due vertebre T8 e T12. Il passaggio dalla Moto2 alla MotoGP non è facile perché le gp sono molto più fisiche e adattarsi all’elettronica non è sempre facilissimo per chi viene dalla Moto2. Lo spagnolo non ha fatto eccezione, come lui stesso ha detto al termine della prima giornata: “Mi aspettavo che la moto fosse difficile da gestire”. Andrea Iannone si è già innamorato della GSX-RR e ha subito notato ed esaltato la velocità in centro curva.

Honda – La base di partenza è buona ma non perfetta. Il motore è migliorato rispetto al 2016 ma restano ancora i problemi di accelerazione, come ha spiegato Marc Marquez: "Siamo stati veloci, ma con una moto simile a quella di quest'anno, mentre noi vogliamo migliorare, per questo la Honda dovrà lavorare per tutto l'inverno per darmi qualcosa in più quando arriveremo in Malesia". Invece, ha fatto un altro tipo di lavoro Dani Pedrosa: “Abbiamo cercato di conoscere il più possibile la nuova moto per capire come possiamo lavorare sugli pneumatici, sulle sospensioni e sull’elettronica”.

Aprilia - Ottimo il tempo di Aleix Espargaro che raccoglie i frutti di due anni di lavoro del team di Noale e non vede l’ora di dedicarsi al 100% a questo progetto: “La RS-GP è più competitiva di quanto mi aspettassi, il feeling con l’anteriore è veramente buono ma sto comunque cercando di migliorare e di sviluppare la moto per vedere se stiamo andando nella direzione giusta”. Al suo fianco ci sarà Sam Lowes, uno dei rookie della stagione 2017, che però ha rinunciato al secondo giorno di test perché non ancora in forma dopo la caduta del giorno precedente.

KTM – La casa austriaca è all’esordio e ripropone la coppia di piloti, Pol Espargarò e Bradley Smith, entrambi sotto contratto col Team Tech3 fino al 31 dicembre, per questo non hanno potuto pronunciarsi sulla nuova KTM RC16. Guardando i loro tempi nella seconda giornata di test sono ancora lontani dai primi: lo spagnolo ha chiuso col 17° tempo a 1”878 da Viñales e l’inglese è ventesimo a due secondi e mezzo dal più veloce. Avranno molto su cui lavorare ma in questa prima fase più che i tempi sarà importante provare la moto per trovare l’assetto migliore.

Team Tech3 – La vera sorpresa dei test sono loro, i due rookie di Herve Poncharal. Jonas Folger si è confermato il miglior debuttante nei due giorni di test e lascia il Ricardo Tormo col decimo tempo, 67 millesimi più veloce del suo compagno di squadra Zarco. Il tedesco ha detto di avere ancora difficoltà a guidare con gli pneumatici usurati: “Ho lavorato molto sul mio stile di guida e ho provato a fare delle modifiche per capire come impostare il programma di sviluppo”. Entusiasta anche il campione del mondo in carica delle Moto2, Johann Zarco : “Sono molto soddisfatto del lavoro svolto, sono riuscito a migliorare ad ogni uscita. La squadra ha fatto un ottimo lavoro e mi hanno aiutato ad adattare il mio stile di guida della Yamaha”.