MotoGP 2017, il mercato degli uomini di fiducia

MotoGp

Guido Sassi

Box Ducati, i meccanici di Andrea Dovizioso al lavoro (Foto Getty)
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Ramon Forcada lascia Jorge Lorenzo, Marco Rigamonti si trasferisce con Iannone. Quando il set up della moto fa la differenza, l’intesa con gli ingegneri ai box diventa fondamentale. Ecco chi saranno i nuovi supertecnici

I test MotoGP a Valencia non evidenziano solo il cambio di box per alcuni piloti. Sotto traccia rispetto ai clamori della cronaca e parallelamente alle trattative dei top rider, anche molti tecnici nel corso del 2016 hanno ridefinito i loro contratti. Alcuni hanno cambiato casacca, seguendo i propri piloti di riferimento, altri li rivediamo accasati comunque in team diversi rispetto alla stagione che si è chiusa a Valencia.

Il motomondiale non è la F1, dove il mercato degli ingegneri rischia di rivaleggiare per importanza con quello piloti nelle priorità delle Case, ma quando sei seduto su 270 cavalli e su due sole ruote, avere un buon feeling con il proprio capotecnico diventa cruciale. Tirare fuori il meglio dal setting della propria moto è un'alchimia sottile: competenza, esperienza e un carattere che si sposa nel miglior modo con quello del pilota diventano qualità essenziali, molto richieste e ben riconosciute.

Il caso più eclatante targato 2016 - riguarda la mossa di mercato dell’anno. Jorge Lorenzo ha già iniziato l’avventura in Ducati, ma con lui non c’è Ramon Forcada, l’uomo dietro a tutte le decisioni in pista del maiorchino dal 2008. Il tecnico spagnolo ha deciso di rimanere in Yamaha dove potrà lavorare con quello che viene indicato da molti come il miglior talento dell’attuale MotoGP: Maverick Vinales. “Anche per i tecnici c’è un momento nella vita nel quale si preferisce rinunciare a nuove avventure” aveva detto l’ex capotecnico di Jorge dopo la firma di Lorenzo con Ducati.

Chi ci sarà nel nuovo team di Lorenzo? - Il campione del mondo 2015 porta con sé solo il fedelissimo meccanico  Juanito Llansa, mentre trova come nuovo capotecnico Christian Gabarrini, reduce da due anni in MotoGP al fianco di Jack Miller e già ingegnere di Casey Stoner. Un uomo abituato a lavorare con piloti veloci dal carattere non semplicissimo e che conosce già l’ambiente Ducati, se non una moto che nel frattempo è cambiata radicalmente.

Cambio team ma non del tutto - Chi invece mantiene il proprio tecnico di riferimento nonostante il cambio di casacca è Andrea Iannone, che in Suzuki arriva con Marco Rigamonti: l’ingegnere  di Nibbiono lascia così la casa di Borgo Panigale dopo 13 anni. In Suzuki resta  Josè Manuel Cazeaux, a lungo ingegnere elettronico, già crew chief di Vinales, che rimane per far crescere un altro talento spagnolo in arrivo: Alex Rins.

Nuovo tecnico per un veterano - Novità in Honda, dove Dani Pedrosa, dopo due anni con Ramon Aurin, che si sposta nel team Marc VDS, lavorerà fianco a fianco con Giacomo Guidotti. Il fratello di Francesco lascia così il team Pramac e Scott Redding, a sua volta affiancato da Christian Pupulin, mentre Pedrosa cambia nuovamente tecnico dopo il divorzio a fine 2014 da Mike Leitner ora in KTM. Pedrosa prova a sparigliare le carte e a trovare quel qualcosa in più che non arriva dalla pista: una mossa che anche Valentino Rossi aveva provato alla vigilia della stagione 2014, quando aveva portato in Yamaha Silvano Galbusera al posto del mitico Jeremy Burgess. Una scelta da molti criticata al tempo, ma poi rivelatasi vincente.