Dirt track, un Marquez di superprestigio

MotoGp

Guido Meda

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Il campione del mondo della Motogp fa come Rossi. Gioca sulla terra e strapazza Baker, il migliore della specialità, aggiudicandosi la finale del Superprestigio di dirt track a Barcellona

Quando sono fermi non sanno stare fermi. Quando le ruote non girano, le loro girano. Rossi e Marquez ormai sono il diavolo e l’acqua santa, ma in vacanza funzionano alla stessa maniera: derapando sullo sterrato. E Brad Baker, campione del mondo di dirt track ne fa le spese.

L’americano giusto la scorsa settimana era stato ospite al Ranch di Valentino Rossi. Un sabato con il coltello tra i denti come succede di solito alla Biscia, la pista bianca dove Rossi e i piloti della sua Academy gareggiano ogni weekend. Sarà che Rossi è manico di suo, sarà che conosce la pista, sta di fatto che Baker è finito dietro!
Poi, già che era in Europa, è andato a gareggiare sabato e domenica al Superprestigio di Barcellona dove stavolta ha incontrato Marc Marquez. Facendo la stessa fine: battuto in finale.
Una finale tiratissima nella quale Baker, oltre che da Marquez è stato battuto sulla terra da un altro asfaltista come Toni Elias.
Mentre al Ranch di Tavullia si gareggia su una pista molto varia con salite e discese e curve di ogni genere, quello del Superprestigio è un piccolo anello di terra battuta allestito in un palazzetto sul quale si gira secondo lo stile americano: in tondo e solo a mano sinistra.
“Rossi settimana scorsa mi aveva detto di venire a Barcellona a battere Marquez – ha detto l’americano – Il fatto è che ormai tutte le volte che vengo in Europa è sempre più difficile batterli. E Marc migliora di volta in volta”.