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Moto2 in pillole, alla scoperta della categoria

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Francesco Bagnaia in sella alla KALEX Moto2 dello Sky Racing Team VR46 (Milagro)

Specifiche tecniche, regolamenti, filosofia: tutto quello che c'è da sapere in vista dell'esordio dello Sky Racing Team VR46 nella classe propedeutica per eccellenza alla MotoGP

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La classe Moto2, dal 2010 parte integrante del Motomondiale in sostituzione della 250cc, è pronta ad accogliere per la stagione 2017 il debutto dello Sky Racing Team VR46 con i piloti Francesco Bagnaia e Stefano Manzi, due dei nove talenti italiani destinati ad arricchire lo schieramento di partenza sempre più tricolore.

Filosofia - La Moto2 eredita dalla gloriosa 250cc 2 tempi l'albo d'oro ed il ruolo di "categoria intermedia" del Motomondiale, promuovendo tuttavia dal 2010 a questa parte un format inedito. Più che una classe per prototipi, si tratta di una formula votata al contenimento dei costi e ad equiparare le prestazioni delle moto al via, offrendo di conseguenza ai piloti ampie possibilità di metter in mostra tutto il loro talento. L'elevato livello di competitività della categoria è suffragato da distacchi contenuti in qualifica (spesso la top-20 racchiusa in meno di 1"), dall'elevato numero di differenti vincitori (ben 28, medesimo numero della 125/Moto3) e di piloti saliti sul podio (43) alternatisi dal 2010 ad oggi.

Specifiche tecniche - Per raggiungere questo scopo Dorna ha studiato un regolamento che non piace particolarmente ai cosiddetti "puristi" della tecnica, ma finora ha raggiunto il proprio obiettivo di offrire costantemente 30 partenti per ogni stagione agonistica. L'aspetto principale della Moto2 è l'adozione del mono-motore Honda su base CBR 600RR da 127cv preparato da ExternPro, riconfermato nel regolamento tecnico fino al termine della stagione 2018 quando, in base a numerose indiscrezioni in tal senso, è previsto un cambio di motorista per il triennio 2019-2021. Oltre al medesimo propulsore, in Moto2 vige il regime di fornitura unica degli pneumatici (Dunlop), lasciando di fatto campo aperto solo al genio creativo dei telaisti e nella scelta delle sospensioni. Il contenimento dei costi è stato raggiunto grazie a prezzi calmierati nella gestione dei motori (1 ogni 3 gare, opportunamente revisionato, dal costo intorno ai 6.500 euro più tasse) e dalla concorrenza tra le engineering impegnate nella realizzazione dei telai, le quali offrono oggi un "pacchetto completo" comprensivo di sospensioni e assistenza intorno (per eccesso) ai 100 mila euro/anno per pilota. I telai Moto2 della stagione precedente sono inoltre commercializzati dalle medesime squadre ad un prezzo dimezzato rispetto al costo "di listino", aprendo così di fatto un mercato di moto complete, telai e ricambi destinato a rimpolpare lo schieramento di partenza anche dei campionati nazionali che hanno sposato la classe Moto2 (CEV in primis).

La nuova classe dei piloti italiani? - Se Jack Miller è l'eccezione che conferma la regola, la Moto2 rappresenta il passaggio obbligato per i piloti prima dell'approdo in MotoGP. Qui si sono formati piloti come Marc Marquez, Maverick Vinales, Andrea Iannone e Pol Espargaro nell'ultimo lustro, qui saranno accolti, nel 2017, ben nove piloti italiani al via. Grazie all'impegno dello Sky Racing Team VR46, all'esordio nella categoria, Francesco 'Pecco' Bagnaia e Stefano Manzi, già in evidenza nei primi test invernali, saranno ai nastri di partenza. Attesi protagonisti e, legittimi pretendenti al titolo in virtù dei risultati maturati nel corso del 2016, sono Franco Morbidelli (Estrella Galicia 0,0 Marc VDS) e Lorenzo Baldassarri (Forward Team). Sguardo anvche su Mattia Pasini (Italtrans Racing Team), Simone Corsi (Speed Up), Luca Marini (Forward Team) e altri due esordienti: Andrea Locatelli (dalla Moto3 oggi al team Italtrans) e Axel Bassani (su Speed Up) Campione Europeo Supersport in carica.