Analizziamo con il supporto dell'Ing. Bernardelle le aree di lavoro dei tecnici MotoGP delle varie case. A partire dai primi test di Sepang dal 30 gennaio al 1 febbraio vedremo in pista le nuove moto. Dopo Ducati ed Aprilia adesso è il turno di Honda e Suzuki (Race Anatomy – speciale test – tutte le sere h19 canale 208 SkySportMotoGPHD)
Honda: affinamenti ciclistici e tanto lavoro sul motore 2017
Honda raramente schiera delle moto da corsa rivoluzionate rispetto a quelle che hanno corso la stagione precedente e ancora più raramente ripete per due stagioni consecutive gli stessi errori sul piano tecnico. Per questo sarà assolutamente probabile che la moto che vedremo a Sepang sarà esteticamente molto simile alla RCV213 del 2016, ma difficilmente il suo motore risulterà così distante dalle prestazioni dei rivali come era successo un anno fa. A Valencia le modifiche sulla moto 2017 laboratorio si sono sentite più che viste. Il motore aveva una sonorità decisamente più piena e cupa segno di una decisa inversione di tendenza rispetto al motore 2016 che aveva tutta l’erogazione spostata ai regimi più elevati. Continuando lo sviluppo che già era iniziato con il test estivo di Barcellona quando avevamo visto la nuova configurazione dei condotti di scarico, sembra che Honda sia intervenuta anche con una fasatura di scoppio meno regolare alla ricerca di una migliore accelerazione in uscita di curva e di una curva di erogazione più piena a regimi bassi ed intermedi. Dovremo attendere i primi test 2017 per capire se il reparto corse più forte del mondo avrà deciso di mantenere l’albero motore contro-rotante, scelta che non ha convinto appieno tecnici e piloti e che Pedrosa ha sofferto per buona parte della stagione.
Suzuki: crescere con le prestazioni senza perdere l'equilibrio ciclistico
La qualità ciclistica è sicuramente la dote più importante della GSX-RR, quella che le ha permesso l'anno scorso di inserirsi spesso nella lotta con i primi e che ha portato Vinales a vincere il GP del Regno Unito. Sarà proprio nei prossimi test pre-campionato che la Suzuki potrà dimostrare di essere definitivamente una delle migliori in MotoGP. A sostituire l'efficacissimo Vinales è arrivato Iannone che, quanto a velocità sulla moto non è sicuramente da meno; il pilota italiano, però, ha uno stile diverso dal giovane astro spagnolo e viene dalla Ducati, moto dotata del motore migliore in MotoGP. Ai tecnici Suzuki spetterà il compito non facile di far crescere le prestazioni del loro 4 cilindri in linea senza, però, compromettere quell'equilibrio e quell'agilità che devono rimanere le caratteristiche salienti della moto giapponese. A Valencia non si è visto molto, anche perché e giustamente, i tecnici di Hamamatsu avranno voluto prima capire bene il tenore dei commenti di Iannone prima di definire dove intervenire.
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