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MotoGP, verifica argentina per Lorenzo

MotoGp

Un esordio da dimenticare in Qatar, una test importante questo weekend in Argentina. Qui dove la Ducati lo scorso anno è andata a una curva dalla doppietta, sfumata poi per il contatto fra Iannone e Dovizioso

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Troppo brutto il Lorenzo d’Arabia per essere vero: “Impossibile pensare a una gara più complicata di quella – ammette il diretto interessato -, ho fatto anche un lungo al primo giro. C’erano condizioni difficili per tutti, ma ancora di più per me che devo ancora conoscere la Ducati. Ho imparato che siamo lontani dai nostri limiti, ho imparato che devo ancora abituarmi alle reazioni di questa moto, ma piano piano, nonostante i risultati, sento che ci sono dei miglioramenti. Anche nei test a Jerez, quegli 84 giri sono stati utili per fare un altro passo avanti, sia io che la moto”.

Due indizi non fanno una prova, però…

E’ un cammino lungo. Che sarebbe stato tortuoso si poteva immaginare. Non si può buttare tutto a mare dopo la prima gara. E un eventuale flop anche in Argentina? Lorenzo e la Ducati non ci pensano. Termas de Rio Hondo è il posto giusto per sgombrare la testa dai cattivi pensieri: “Storicamente è un tracciato buono per la Ducati – dice Lorenzo -, anche se non uno dei miei circuiti preferiti. In questa pista c’è sempre un po’ di confusione all’inizio, perché con la pista sporca le gomme si consumano rapidamente. Ma già dal secondo turno di prove, diventa tutto più realistico. Se partirò con buone sensazioni tutto sarà più facile”. Obiettivo? Forse anche il podio…

Dovi: “Jorge compagno di squadra ingombrante”

Il secondo posto in Qatar è un misto di sensazioni: “Me l’avessero detto prima della gara sarei stato molto felice – racconta Dovizioso -. Poi però, quando arrivi a 4 decimi dalla vittoria è normale essere un po’ delusi.
A Jerez abbiamo provato cose interessanti, in Argentina lotteremo per il podio. Jorge? Per lui è tutto nuovo, è difficile capire che passo avrà. Ogni giorno, ogni giro impara qualcosa in più. E’ un compagno di squadra ingombrante – ammette il Dovi -, bisogna essere bravi a gestire la situazione. Io lo faccio concentrandomi su me stesso”