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MotoGP, Olanda: la preview del TT di Assen

MotoGp
Foto: Michelin Motorsport Official Press Release

Il Gran Premio d’Olanda fa parte del motomondiale dalla sua istituzione nel 1949. Dopo quasi 70 anni, il TT di Assen dal 2016 ha abbandonato le tradizionali gare del sabato, per correre anche qui di domenica. Restano il meteo bizzarro dei Paesi Bassi ed un grande pubblico a far da cornice allo spettacolo di una corsa storica

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La storia

Ad Assen, o lì nei dintorni, si corre dagli anni ‘20 su circuiti di varia lunghezza messi assieme con strade pubbliche, per lo più rettilinee, raccordate da velocissimi curvoni. Sulla viabilità ordinaria ci si dà battaglia per trenta anni, fino alla metà degli anni ’50 quando, in tempi record, viene costruito il TT Circuit Assen, un modernissimo impianto (per gli standard dell’epoca) che si sviluppa per ben 8km.

La gara olandese, nota anche come Van Drenthe dall’omonima provincia, porta orgogliosamente nella sua denominazione il ricordo dei tempi eroici delle corse su strada rifacendosi al Tourist Trophy dell’Isola di Man, il TT appunto.

The Speed Cathedral

Il tracciato del 1955 resiste per mezzo secolo più o meno nella stessa configurazione. Nel 2006 però l’ultimo grande intervento di ammodernamento ha finito per “normalizzare” una pista che faceva emergere chi veramente sapeva fare la differenza con la guida. La prima parte velocissima viene tagliata, in cambio l’autodromo (4,542 km di lunghezza alla fine dei lavori) ne guadagna in sicurezza, in capienza, grazie a tribune più grandi, e in spazi commerciali, fondamentali per sostenere i conti (cosa più che necessaria per far sopravvivere gli autodromi oggi).

Il tracciato

Date le sei curve a sinistra e le dodici a destra la Michelin ha deciso di portare pneumatici asimmetrici posteriori (più duri a destra per sopportare il maggiore stress) con le solite tre mescole: morbide (banda bianca), medie e dure (banda gialla). La pista non presenta grandi staccate, ma un susseguirsi di variazioni di passo con un bel mix di curve lente e veloci. Per la gomma anteriore (non particolarmente sollecitata al Van Drenthe) il disegno è, invece, quello simmetrico (sempre con le stesse tre mescole a disposizione). Il grip garantito dall’asfalto è solitamente buono con un livello di abrasività medio, fattore questo che potrebbe essere decisivo come sempre più evidente in questa stagione (si vedano le difficoltà Yamaha M1 2017 a Jerez e Barcellona).
Attenzione alla variabile meteo: il clima sempre incerto con possibili precipitazioni (sabato?) e il freddo potrebbero essere lo scenario dell’ottavo GP della stagione.

La sfida per Michelin: le tante variabili in gioco

Ecco come vede il GP d’Olanda Piero Taramasso, responsabile Michelin Motorsport per la MotoGP: “Il TT di Assen rappresenta una grande sfida perché è sempre difficile prevedere il meteo. Ci possono essere temperature molto basse e anche estremamente alte, l’anno scorso la gara fu divisa in due a causa dalla pioggia. Dobbiamo quindi essere pronti a tutto. La pista presenta differenti tipologie di asfalto, quello recentemente steso e quello più vecchio, con livelli di grip e di abrasività diversi, che rendono la prova olandese ancora più difficile da interpretare per i piloti. La pista presenta curve lente e parti più veloci che sottopongono le gomme a stress di vario tipo”.