Dal Mugello a Misano. I paddock del Motomondiale come non li avete mai visti. Fra scherzi, segreti e corsi accellerati di...
- Sei mai stata al Mugello?
+ No, mai
- Ecco, allora hai vinto un viaggio premio al Gp. Ma lavori.
+ Vabbè lavorare è una parola grossa…
- Vai e scatena la tua curiosità
+ Ah questo mi viene facile
Così metto in valigia le cose che so del Mugello:
1 - al Mugello non si dorme
2 - è il Gp “di casa”
3 - c’è un muro, umano, ed è tutto giallo
Parto con la valigia leggera ma torno carica. In tutti i sensi.
Per me, abituata ai pochi “ questo si puo fare” e ai troppi “non si puo’ fare” del calcio, il paddock è il paradiso. Sono tutti gentili e disponibili, ci sono un sacco di cose da fare, sempre se qualche pilota non ti mette sotto in scooter.
Si puo’ fare un corso intensivo di “Ombrellina to be”.
( che poi se madre natura non ti ha aiutata risulta pressochè inutile)
Si può, anzi si deve, imparare a parlare la lingua dei piloti con il Prof Sanchio.
Capita di auto invitarsi per merenda in casa di Danilo Petrucci e aprire tutti i cassetti dell’armadio
( gli scheletri indossano sempre gli stessi calzini)
Ti puoi anche trasformare in una imperfetta casalinga e fare la lavatrice con Gelete Nieto.
E poi, vuoi non farti un selfie con Guido Meda e i tifosi?
Io mi sono divertita, spero lo facciate anche voi.
(Qualche mese dopo)
- Sei mai stata a Misano?
+ Eh, no. Ho vinto un viaggio premio ma lavoro?
- Esatto
+ Poveri voi…