MotoGP, GP Misano. Marquez: "Fischi ok, ma non quando un pilota cade"
MotoGpIl pilota spagnolo si aggiudica il GP di San Marino con un sorpasso all’ultimo giro ai danni di Danilo Petrucci e ha agganciato Andrea Dovizioso a quota 199 punti in vetta al Mondiale. Ma c'è qualcosa del weekend di Misano che non gli è affatto piaciuto
Nonostante le condizioni della pista Marquez non si è risparmiato e all’ultimo giro ha sferrato l’attacco finale, beffando Petrucci. “Ho preferito pazientare, il mio obiettivo era restare davanti ma poi ho scelto di rischiare”. Marquez-Dovizioso, avanti a braccetto in vetta alla classifica, si infiamma la lotta per il titolo a cinque gare dal termine.
“Spingendo alla fine, ho ridotto la possibilità di cadere”
“Durante la gara ne avevo un pochino di più, ma dopo la caduta al warm-up ho pensato fosse meglio non rischiare troppo. Per questo ho sferrato l’attacco all’ultimo giro, attaccando alla morte. Sapevo che Petrucci avrebbe provato a vincere, ma l’ho studiata bene. Spingendo soltanto all’ultimo giro ho ridotto al minimo le possibilità di cadere. Per questo, ho spinto soltanto nell’ultima parte della gara.
"Fischi ok, ma non accetto chi esulta quando cado"
Lo spagnolo ha poi commentato coi media spagnoli i fischi ricevuti durante il fine settimana, così come gli applausi ironici in occasione delle cadute: “Non concepisco il fatto di essere contenti per la caduta di qualcuno. Posso capire i fischi sotto il podio, ma non quando un pilota finisce a terra. Per me è una cosa molto triste. Spero che i miei tifosi non lo facciano mai, non è un comportamento degno.”
“Il segnale con il piede? Una strategia con il box”
“Ho fatto fatica con l’acqua, quindi quel segno al box per far capire ai miei tecnici di preparare l’altra moto, avevamo preparato questa soluzione, ma alla fine non l'ho più cambiata anche se ho valutato l’ipotesi del flag to flag fino alla fine.
Marc, obiettivo mondiale
“Nelle libere e in qualifiche spingo al massimo, in gara sono più attento. In testa con Dovi? La Ducati va sempre forte, anche la Yamaha ha un buon passo, quindi sarà un mondiale difficile. Il mio obiettivo a Misano era restare davanti a Dovizioso e ci sono riuscito. In condizioni di pioggia non si può mai sapere come andrà, potevo andare anche più veloce, ma ho preferito pazientare. Ho anche pensato di accontentarmi del secondo posto, però ho riflettuto sul fatto che questo mondiale è molto combattuto e cinque punti in più possono fare la differenza. Per questo ho voluto rischiare.”