L'analisi di Guido Meda: "Valentino eroico"

MotoGp

Guido Meda

Valentino Rossi, Yamaha (2017) - Foto: GettyImages

Rossi ci sarà nelle libere del di GP di Aragòn, a meno di un mese dall'incidente in allenamento con cui si era procurato la frattura di tibia e perone. Meda ha spiegato nei dettagli il Rossi-pensiero: "Gli piacciono le sfide, rientra per non perdere l'attitudine alla velocità e probabilmente a casa cominciava ad annoiarsi..."

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IL PROGRAMMA DI ARAGON

Nel giorno delle parole dei piloti (tra cui soprattutto quelle di Valentino Rossi, presente in conferenza stampa con Marquez, Dovizioso, Vinales, Rins e Petrucci), Guido Meda ha analizzato il momento del Dottore, indicando le possibili motivazioni che lo hanno spinto a tornare in pista a distanza di tre settimane dalla doppia frattura a tibia e perone della gamba destra. La passione, certamente, la voglia di mettersi costantemente in gioco e soprattutto tanto coraggio, nonostante i suoi 38 anni.

"E’ gente animata dalla passione"

"Fa abbastanza impressione vedere Rossi che cammina con la stampella e pensare che sono passate tre settimane, non solo dall'infortunio ma anche dall'intervento chirurgico. Eroico, stoico. Ci metterei una duplice sottolineatura: da un lato i piloti sono fatti così, ci sono stati già altri esempi nella storia, altri recuperi record. Lo sappiamo è gente che è animata da questa passione, per cui ha voglia di tornare in pista il prima possibile".

"A 38 anni non ha più nulla da dimostrare, gli piacciono le sfide"

"Le seconda sottolineatura riguarda nello specifico un Valentino Rossi che di anni ne ha 38 e che non ha più niente da dimostrare a nessuno. Che probabilmente nemmeno si sente più in gioco per la classifica, anche se l'aritmetica ancora non l'ha tagliato via. Ma rientra, un po' per non perdere l'attitudine alla velocità, un po’ per prepararsi al trittico asiatico e un po' perché le sfide gli piace vincerle. Probabilmente a casa cominciava ad annoiarsi a stare lì, pensando di curare solo la sua gamba...".