MotoGP, tutte le domande (e le risposte) del GP della Malesia

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Giovanni Zamagni

La partenza del GP della Malesia 2017 (foto: Getty Images)

L'analisi della gara di Sepang. Tutto sulla Ducati e non solo...

L'ORDINE D'ARRIVO  - LE CLASSIFICHE

LA GARA DI SEPANG GIRO DOPO GIRO

Quali sono state le chiavi del GP?

1) La sicurezza di Dovizioso. Lo si era capito dopo le qualifiche: Andrea si sentiva perfettamente a suo agio, in ogni condizione. Era sicuro e convinto delle proprie possibilità: avrebbe vinto anche sull’asciutto. (Manca, ovviamente, la controprova);
2) La superiorità della Ducati. In queste condizioni, con la pista bagnata, la DesmosediciGP si è dimostrata la migliore moto in pista;
3) Il campionato in gioco. Fossimo stati alla seconda gara e non alla penultima, probabilmente Marquez non sarebbe stato così “guardingo”: a Sepang, giustamente, ha pensato solamente a limitare i danni.
4) Il problema tecnico di Petrucci. Nel giro di entrata in pista, Petrucci ha avuto un problema elettronico, è intervenuto il sistema di sicurezza e ha spento la moto. Danilo è rientrato ai box ed è ripartito con la seconda moto, ma non essendosi allineato entro i tempi previsti, ha dovuto schierarsi in ultima posizione. Senza quel problema avrebbe potuto finire davanti a Marquez e togliergli altri punti;
5) La non competitività della Yamaha ufficiale. Rossi e Vinales sono naufragati sul bagnato.

Lorenzo ha fatto passare apposta Dovizioso?

Secondo me no, in maniera evidente: quando Andrea è andato al comando, lo ha fatto dopo un grandissimo rischio. Le immagini evidenziano chiaramente la chiusura dello sterzo.

Ma la Ducati ha dato o no ordini di scuderia?

Sì, come ha dichiarato l’ingegner Dall’Igna. Lorenzo, però, sostiene di non aver visto il segnale. Ma è chiaro che era perfettamente a conoscenza della situazione.

Quindi, in definitiva, Dovizioso ha vinto perché era più veloce o perché Lorenzo, in qualche modo, lo ha agevolato, magari non attaccandolo dopo aver fatto l’errore?

Io ritendo che Dovizioso avrebbe vinto lo stesso, perché dal decimo al 16esimo giro, quando Lorenzo ha commesso l’errore, ha sempre girato più veloce, tranne nel 14esimo passaggio, quando ha perso quattro decimi, recuperati quasi totalmente nel giro successivo. Io credo che Andrea avesse più margine da amministrare, mentre Jorge fosse più al limite. Come conferma la chiusura dello sterzo al 16esimo giro.

Giri veloci in gara (tra parentesi il giro in cui è stato realizzato)

Dovizioso 2’13”084 (13); Lorenzo 2’13”148 (14); Zarco 2’13”753 (14); Marquez 2’14”021 (11); Petrucci 2’14”549 (10); Miller 2’14”587 (16); Pedrosa 2’14”684 (11); Rossi 2’14”700 (19); Vinales 2’15”015 (9); Bautista 2’15”020.

Cosa è successo a Iannone, 17esimo a 58”391?

Andrea ha lamentato la totale mancanza di grip, con la ruota posteriore che slittava anche in rettilineo. Inoltre, Iannone non ha corso in condizioni psicologiche ideali: sabato sera, un amico che lo segue nel mondiale occupandosi dei “social media”, ha avuto un arresto cardiaco ed è stato portato d’urgenza all’ospedale di Putra Jaja. Ha superato la notte, ma la sua situazione resta grave: difficile correre per Andrea.

Le più tre belle frasi del GP

3) Marquez: “Quando sei un professionista sai come ti devi comportare, non servono ordini di squadra. Io avrei fatto come Lorenzo”;
2) Marquez: “Il miglior gioco di squadra che può fare Pedrosa a Valencia è… vincere il GP”;
1) Dovizioso: “Incredibile: un anno fa, nell’ultimo giro, pensavo che stavo coronando un sogno, mentre oggi pensavo che nonostante stia facendo una stagione pazzesca, arrivo a Valencia con 21 punti di svantaggio”.

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