Dieci a Dovizioso, nove a Lorenzo e alla Ducati complessivamente. Sette a Marquez. Insufficienza per la Yamaha che sul bagnato non è mai a livello degli avversari
Andrea Dovizioso 10
Una reazione pazzesca dopo il disastro australiano: non era così scontato e facile riuscirci. Ma il Dovi 2.0 è un grande pilota sotto tutti gli aspetti: velocità, lucidità, dedizione al lavoro, acume tattico, determinazione, cattiveria (sportiva, naturalmente). Si potrebbe andare avanti all’infinito, in un elenco di pregi da campionissimo. Ha ragione quando dice che, comunque vada, la sua è una stagione da pelle d’oca. Grazie Dovi.
Jorge Lorenzo 9
La quasi caduta del 16esimo giro l’ha tolto dall’impaccio di dover decidere se obbedire agli ordini del box. Nel finale era veramente al limite, non ne aveva più, i rischi sull’anteriore erano continui: difficilmente avrebbe battuto il compagno di squadra, indipendentemente dalla volontà altrui. In ogni caso: una gran bella gara. Bravo Jorge.
Johann Zarco 8
Fa una scelta azzardata che alla fine non paga, anche se lui dice che senza la morbida non sarebbe stato efficace nemmeno nei primi giri. Secondo podio stagionale, costantemente tra i primi: ormai non è più una sorpresa. Conferma Zarco.
Marc Marquez 7
Ha sofferto, ha faticato, è stato più rinunciatario del solito, ma alla fine, gira e rigira, anche nelle difficoltà è sempre lui il primo pilota Honda al traguardo. La mia sensazione è che se non ci fosse stato in ballo il titolo, avrebbe osato di più. Marquez ragioniere.
Dani Pedrosa 6
E’ forse il pilota che subisce più di tutti il comportamento altalenante delle Michelin. Sull’asciutto era stato velocissimo, sul bagnato è naufragato in prova, si è difeso in qualche modo in gara. Pedrosa incomprensibile.
Danilo Petrucci 7
Da ultimo a sesto: la sua è stata una rimonta apprezzabile. Ancora una volta, però, deve fare i conti con l’affidabilità meccanica. Paperino Petrux.
Valentino Rossi 5
Se due piloti su due naufragano sul bagnato, allora la colpa non è dei piloti. Unica soddisfazione: batte il compagno di squadra. Compitino Rossi.
Maverick Vinales 4
Irriconoscibile, come la sua moto. Ma al di là della pessima prestazione, che non è colpa sua, colpisce il nervosismo e la poca lucidità generale: che cambiamento rispetto ai primi mesi in Yamaha. Involuzione Vinales.
Pol Espargaro 6
Non entusiasma, ma è sempre la sua la prima KTM al traguardo. Caposquadra Espargaro.
Cal Crutchlow 4
Un disastro in ogni condizione. E pensare che nel 2016 aveva vinto due GP. Irriconoscibile Cal.
Michael Van der Mark 7
Non aveva mai guidato prima una MotoGP, lo fa in maniera più che dignitosa. Incoraggiante Van Der Mark.
Andrea Iannone 5
Dopo due GP positivi torna nelle retrovie. Ma, questa volta, ha più di una scusa, sconvolto da un problema personale. Pilota shoccato.
Ducati DesmosediciGP voto 9
Sul bagnato non ha avuto avversari, ma anche sull’asciutto ha dimostrato una grande competitività. Grande Ducati.
Honda RC213V voto 8
Il risultato finale non è stato eccellente, ma sull’asciutto ha dimostrato di essere una bella moto.
Yamaha MI voto 5
Sull’asciutto è sembrata a livello degli avversari, ma sul bagnato proprio no. Allarme rosso.
Suzuki GSX-RR voto 6
Un passo indietro rispetto agli ultimi due GP, ma tutto sommato un rendimento accettabile.
Aprilia RS-GP voto 6
In realtà è quasi impossibile da giudicare: senza Aleix Espargaro, si fa fatica a capirne il valore.
KTM RC16 voto 6
Ancora una volta in Q2 in qualifica, ma complessivamente meno convincente rispetto ad altri GP.
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