Approfondimento tecnico MotoGP – Dinamica della moto e traiettorie: approfondiamo i casi di sottosterzo e sovrasterzo in entrata ed uscita di curva. Cosa succede e perché? Cerchiamo di capirlo con il supporto dell’ing. Giulio Bernardelle e di una serie di animazioni 3D sviluppate in collaborazione con la Vandone Film
Sottosterzo in entrata di curva
Il sottosterzo in entrata di curva si manifesta quanto il pilota forza la manovra di frenata e non riesce ad arrivare al punto di corda della traiettoria ideale, ma rimane più largo. In questa situazione la moto è inizialmente con la forcella completamente a pacco e la ruota posteriore sfiora il terreno o sta leggermente sollevata. Quando la moto inizia a sottosterzare la gomma anteriore perde grip e contemporaneamente la forcella tende a risollevarsi. Nel caso estremo la perdita di grip è totale e si vede che lo sterzo si chiude completamente; il pilota è a terra tipica caduta da gomma Michelin.
Sottosterzo in uscita di curva
Questo è il caso in cui al momento della riapertura del gas in uscita di curva la moto allarga la traiettoria in quanto il bilanciamento di grip tra la gomma davanti e la gomma dietro favorisce quest’ultima. La forcella è completamente estesa e la ruota anteriore sfiora l’asfalto. Il pilota è costretto ad intervenire accentuando lo spostamento del suo peso verso l’interno della curva e verso l’avantreno della moto. Nel caso più estremo deve parzializzare il gas e rinunciare ad una parte dell’accelerazione. Questo fenomeno è il problema del quale da anni si lamentano tutti i piloti Ducati, Stoner escluso.
Sovrasterzo in entrata di curva
E’ la manovra tipica di ingresso curva della Moto2 e delle vecchie MotoGP prima che fosse gestito con l’elettronica in modo ottimale il freno motore. L’assetto della moto porta la forcella quasi a pacco e la sospensione posteriore ad essere quasi completamente estesa. Il “quasi” è dovuto al fatto che c’è un eccesso di forza frenante al retrotreno che fa sbandare la moto con la coda che punta l’esterno della curva e le fa perdere un po’ di efficacia. Al di là dell’efficacia non ottimale, questa manovra non è rischiosa per il pilota, anzi è spettacolare.
Sovrasterzo in uscita di curva
Questa situazione si verifica quando in accelerazione la moto non riesce a scaricare a terra tutta la potenza disponibile e, per questo, la ruota posteriore inizia a pattinare. Nei casi in cui la situazione è gestibile il pilota controlla la moto dosando il gas e spostando opportunamente il suo peso verso l’interno della curva e verso il posteriore della moto. Il bilanciamento delle forze sulla sospensione posteriore porta il forcellone ad aprirsi quasi completamente ed anche la sospensione anteriore è quasi completamente estesa a causa del trasferimento di carico verso il retrotreno. Nei casi più estremi la perdita di aderenza è molto rapida e si verifica il fenomeno dell’high-side: la sospensione posteriore si estende bruscamente in virtù della perdita di grip per poi riprendere aderenza un istante dopo quando la moto si è completamente intraversata; a questo punto la sospensione posteriore si comprime e quindi ancora in un istante successivo rilascia tutto il suo carico disarcionando il pilota che viene sbalzato in aria. E’ la caduta più pericolosa per il pilota ed era il modo tipico con cui quasi tutti cadevano con le 500cc a due tempi.