MotoGP, Marquez non si fida: "Il Mondiale 2018? Attenzione a Ducati e Yamaha"

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Da Madrid, dove ha presenziato a un evento per uno sponsor, il campione del mondo fa le carte al prossimo Campionato: "Yamaha e Ducati saranno lì a giocarsi tutto sino alla fine. Il mio futuro? Per ora lo c'è solo la Honda"

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A un mese dalla conquista del suo sesto titolo mondiale, il quarto in MotoGP, Marc Marquez non molla la presa. La prossima stagione è ancora piuttosto lontana, ma il fenomeno della Honda ha già le idee chiare su chi saranno i rivali nella lotta per la vittoria del Campionato: "Non mi fido dei problemi della Yamaha - ha detto MM93 da Madrid, dove ha presenziato a un evento di uno sponsor insieme a Joan Mir e Franco Morbidelli -. E' molto presto per fare pronostici, visto che non abbiamo ancora cominciato con i primi test. Sono sicuro che staranno lavorando molto sulla moto, in Giappone o in Italia. Yamaha lotterà per il titolo, per lei parlano la tradizione, la storia e i due grandi piloti che può schierare. Anche la Ducati sarà lì con i migliori, lo abbiamo già visto a Jerez: hanno una moto rapida e maneggevole. Quello che dobbiamo fare noi è lavorare il più possibile per essere competitivi già dalla prima gara". Dopo un 2017 così equilibrato, Marquez ha imparato una lezione: "Non bisogna sottovalutare nessuno - ha detto -. Dovizioso mi ha dato una lezione di vita, non esistono rivali minori". Tra i prossimi avversari, Marc troverà Franco Morbidelli ("L'ho visto bene, ha delle traiettorie incredibili per essere un rookie. Farà delle ottime gare"), mentre in futuro potrebbe arrivare un corpo a corpo con il fratello Alex: "Sarebbe un sogno quello di correre contro di lui in MotoGP - ha detto il catalano -. Un duello all'ultima curva con lui? Sicuramente non lo tratterei come gli altri, sarebbe diverso...". 

"Futuro lontano da Honda? Non si sa mai..."

Uno dei temi più caldi della prossima stagione sarà senza dubbio il mercato. Tutti i big sono in scadenza nel 2018, con Marquez che ovviamente sarà il pezzo pregiato, conteso a suon di milioni. Il campione del mondo, però, smorza gli entusiasmi: "E' un tema di cui si parlerà molto - ha ammesso -. Ma non c'è nessun segreto, voglio aspettare. E' una cosa normale, tutti vogliono aspettare per verificare come va la moto, come sono i piloti e qual è il feeling con il team. Come tutti sanno, io sto alla grande con la Honda, però voglio vedere come andranno i primi test. Ancora non abbiamo parlato, dovremo trovare la soluzione migliore per tutti". Dopo quattro titoli iridati in cinque stagioni, Marquez potrebbe avere la tentazione di cambiare vita e tentare di vincere il Mondiale con un'altra moto: "Il mio obiettivo, fin da bambino, era quello di correre con la moto migliore, la più importante e la più potente - ha spiegato Marc -. Questa oggi è la Honda. Ho 24 anni e non ho bisogno di trovare motivazioni extra. Più avanti cosa succederà? Non posso dirlo, non si sa mai. Quando si cambia squadra è perché senti la necessità di farlo, perché cerchi qualcosa di meglio. Io non sto cercando nuove motivazioni o stimoli. Inoltre devi fare la scelta migliore per la tua carrriera". 

"Quanto ci mancherà Suppo"

Marc non è preoccupato per la HRC che gli verrà consegnata il prossimo anno: "Sono sempre in contatto con gli ingegneri, ci sentiamo al telefono costantemente - ha spiegato -. Due settimane fa sono stato in Giappone e abbiamo analizzato quanto accaduto nei primi test. Crutchlow ha provato il prototipo della nuova Honda a Jerez: ci sono cose che dobbiamo migliorare, come sempre. A volte, però, la teoria non si trasforma in pratica. La mia prima impressione è stata abbastanza buona, anche se voglio verificarla su altri circuiti. Dobbiamo sicuramente guadagnare qualcosa in stabilità e accelerazione". Per la prima volta ai box, Marquez dovrà fare a meno di un perno come Livio Suppo. Il favorito per la successione dell'italiano è Alberto Puig: "Livio era una persona molto importante ed esperta - ha spiegato Marquez -. Dovranno scegliere il miglior sostituto, sia tecnicamente che dal punto di vista sportivo. Anche all'interno del team ho sentito di Puig, ma non c'è niente di ufficiale. Bisogna scegliere una persona che sia dentro a questo mondo e che ci possa dare una grossa mano".