MotoGP, GP Francia, il commento di Guido Meda: "Rossi e Petrucci, i compensatori"

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Guido Meda

Rossi e Petrucci a Le Mans (foto: Getty Images)

Marquez vince ancora in Francia, dietro di lui Petrucci e Rossi: un podio importante per entrambi, per motivi diversi

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Meno male che ci sono loro. Rossi e Petrucci, quelli che compensano i vuoti francesi di Yamaha e Ducati. Sono situazioni radicalmente diverse ovviamente, ma il loro podio dietro a un Marquez ancora incontenibile ha più di un significato. Ducati ormai è stabilmente veloce e affidabile su tutte le piste, Yamaha no. Per cominciare.

Ducati si affida a una partenza a razzo di Lorenzo e Dovizioso. Nel caso dello spagnolo qualche giro a missile in testa odora di fuoco di paglia che si spegne con lo spegnersi di gomme troppo sotto stress, un po’ come accadeva lo scorso anno. E non è certamente un bel passo verso il rinnovo di un rapporto difficilissimo già di suo. E quando speri che sia Dovizioso a domare Marquez, lui si perde in un errore fatale dopo un sorpasso capolavoro. Non da Dovi, non adesso.

In compenso c’è Petrucci che si gioca la possibilità di diventare ufficiale Ducati il prossimo anno accanto a Dovizioso. E’ una fase cruciale della sua carriera che Petrux onora con un secondo posto che ne impenna le quotazioni. Ne terranno conto a Bologna. La Yamaha invece è indietro di suo. Zarco, che guida da fenomeno quella vecchia e meglio riuscita, si butta in terra troppo presto e mentre Vinales arranca perso in una gara polverosa, c’è il caro vecchio Valentino Rossi a dimostrare grandezza, beccando il secondo podio della sua stagione e guidando la  moto bene come se non fosse la stessa Yamaha che da 15 gare non vince neanche a pagarla. E i tre piloti Yamaha, la moto più in crisi del quartierino, come per uno scherzo dell’aritmetica sono secondo, terzo e quarto del mondiale. Per dire quante cose sono successe e quante ancora ne possono accadere.