MotoGP, GP Italia. Mugello: bellezza, profumi, emozioni, storia e storie

MotoGp

Paolo Beltramo

Mugello (foto: Getty Images)

La zona del Mugello vale una visita anche a circuito chiuso. Figuriamoci quando c'è il GP d'Italia con le sue atmosfere, i suoi eroi, le sue emozioni uniche, indimenticabili

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Esci dall’autostrada a Barberino e profumi, colori, forme ti stordiscono dolcemente. Per andare al Mugello vale quasi la pena di perdersi un po’, di dare retta al navigatore quando vuol fare l’alternativo e ti fa imboccare svolte che sembrano improbabili e, invece, si dimostrano un’avventura nella bellezza delle colline toscane. Sbocchi in borghi e luoghi inattesi, sorprendenti. Se per andare al Mugello passi da Scarperia, la cittadina più vicina, con un bellissimo centro (e dove in Toscana c’è un paese con un centro brutto???), ristoranti ottimi e un’atmosfera che ti fa pregustare, quando prendi a destra la stradina per raggiungere il circuito, l’emozione dello scollinamento oltre il quale, immediatamente sulla sinistra gira la seconda curva dell’Arrabbiata, ma tu vai giù, ti tuffi e arrivi al Casco Rosso, l’ingresso.

Oltrepassato quel punto rischi essere conquistato per sempre da questo circuito appoggiato, dipinto sull’orografia di una valle, verde, tribune, strutture, asfalto tutto -per una volta almeno- in perfetta armonia. Quando c’è il GP del motomondiale è bello vedere il vecchio animale che si sveglia, si anima, fino a diventare qualcosa di inimmaginabile prima. Si riempie, accoglie, lascia sfogare passione e allegria. Diventa un’orgia di colori, suoni, rumori, odori, fumi, voci. E percepisci l’amore tra questa vecchia pista bellissima e i piloti, il pubblico. Capisci che si può restare assolutamente sè stessi pur diventando un modello di organizzazione, sicurezza, modernità.

Se non siete mai stati al Mugello, bè dovete venirci. Almeno una volta nella vita. Anche quando non corre nessuno. La magia aleggia comunque, forte e discreta. Ma nei giorni del GP, esplode lasciandoti un marchio indelebile nel cuore, nella memoria. Il Mugello, se lo provi, lo rivuoi in assoluto, pensate poi a quest’anno coi nostri piloti così competitivi, da Andrea Dovizioso, che proprio qui l’anno scorso iniziò la sua infilata vincente che lo portò a giocarsi il titolo fino a Valencia, a Valentino Rossi, a Danilone Petrucci. Pensate alla possibile riscossa tutta Ducati, dopo le contraddizioni recenti. Pensate a Marquez, Viñales, Zarco, Morbidelli, Miller…

E poi continuiamo con la grande stagione tricolore nella Moto2: Bagnaia, Baldassarri, Pasini i vincitori delle prime 5 gare stagionali. Ma ancora non basta perché anche nella Moto 3 sono molti i nostri pilotini competitivi. Insomma, se finisse come l’anno scorso con 3 italiani vincitori nelle 3 categorie (Dovizioso, Pasini, Migno) e -potendo- non siete venuti o non avete visto la gara su Sky, non vi perdonereste mai. Qui c’è troppo per poterselo perdere.