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World Ducati Week, il meglio della Race of Champions e le parole dei protagonisti

MotoGp

La Race of Champions è stato l'evento clou della World Ducati Week, la festa della casa di Borgo Panigale. Ecco cosa è successo nella gara vinta da Michele Pirro e le parole dei protagonisti del mondo Ducati, da Dovizioso a Lorenzo fino alle leggende Bayliss e Stoner

IL RACCONTO DELLA GARA - LORENZO: "BELLO IL MIO PRIMO WDW, MAGARI NON L'ULTIMO"

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È stata una giornata di grande festa a Misano Adriatico, una festa a tinte fortemente rosse. Il mondo Ducati si è riversato in massa sulla Riviera Romagnola, con oltre 100.000 persone presenti al circuito intitolato a Marco Simoncelli e code anche di diversi chilometri per entrare – tanto che perfino uno come Andrea Dovizioso ha dovuto attendere pazientemente a bordo della sua scrambler, con il casco mimetizzato per non farsi notare dagli appassionati.

La passione del popolo rosso ha comunque travolto i dodici piloti della scuderia sparsi nelle varie categorie che si sono prestati per l’evento clou della giornata, la Race of Champions. Impegnati in pista i vari Dovizioso, Jorge Lorenzo e Danilo Petrucci ma anche Marco Melandri, Jack Miller, Tito Rabat, Xavier Simeon, Karel Abraham, Marco Melandri, Xavi Fores, Michele Pirro, Michael Ruben Rinaldi e la leggenda ducatista Troy Bayliss, con il 49enne australiano acclamatissimo dal pubblico. Ad andare più forte in pista con le potentissime Panigale V4 S sono stati quelli più abituati a girare con moto da strada e la gara – interrotta attorno al sesto giro per una pioggia passeggera ma comunque potenzialmente pericolosa per i piloti – è stata dominata dal collaudatore Michele Pirro, che ha chiuso con grande margine davanti a uno scatenato Tito Rabat (autore di più di un sorpasso spettacolare) e a Xavi Fores.

Le parole di Dovizioso, Petrucci e Lorenzo

Logico però che in un evento del genere l’obiettivo di tutti fosse soprattutto festeggiare il mondo Ducati, con i piloti MotoGP ufficiali molto tranquilli a bordo di moto che hanno toccato solamente oggi (e per venti minuti) per la prima volta, senza poter trovare il giusto feeling – tanto che Andrea Dovizioso ha definito il primo giro “un po’ traumatico”: "Sono moto molto diverse dalle nostre: per essere delle stradali sono dei mostri, e i piloti Superbike che sono più abituati ci danno della gran paga... Il problema non sono tanto i freni, anche perché non sto frenando troppo, il problema è il movimento in rettilineo, si ondeggia davvero tanto".

Una potenza che ha sorpreso anche Danilo Petrucci, tanto divertito quanto accaldato per la mancanza di ventilatori nel paddock nel bollente mezzogiorno romagnolo: “C'è tantissima gente, è una festa della moto incredibile. La moto non me l'aspettavo così potente, i tempi non sono così lontani dalle moto da corsa. Ovvio che cambiano la frenata e la velocità in curva non sono da MotoGP, ma comunque vanno forte. L'obiettivo di oggi è non farsi male, ma è molto divertente”.

Le parole più interessanti della giornata sono state quelle di Jorge Lorenzo, che ancora una volta ha voluto ringraziare il mondo ducatista anche se nella prossima stagione, come è noto, sarà in Honda. Ciò nonostante, il pilota spagnolo ha lasciato una porta aperta per il futuro: “È la mia prima World Ducati Week, ma nella vita non si sa mai se potrò tornare. Mi sono trovato benissimo in Ducati”.

Le leggende australiane presenti: le parole di Bayliss e Stoner

A una celebrazione del mondo Ducati non potevano mancare due leggende della casa di Borgo Panigale come Troy Bayliss e Casey Stoner. I due australiani sembravano entrambi molto contenti di essere presenti, con il primo felice di poter scendere in pista contro avversari ben più giovani di lui. Il tre volte campione nella Superbike, sceso in pista con il numero “2+1” sia per celebrare i mondiali vinti che per distinguersi dal 21 di Michael Ruben Rinaldi, ha chiuso in ultima posizione per via di un “dritto” nel corso della gara, ma si è anche reso protagonista di un super giro sotto l’1:39 – segno che il polso è ancora quello dei bei tempi.

Non è potuto scendere in pista invece Casey Stoner, alle prese con i postumi di un’importante operazione alla spalla, che è stata ricostruita praticamente da zero per sistemare tutti i suoi problemi. Un contrattempo che però non gli ha impedito di prendere parte alla festa del popolo rosso, raccontando perché secondo lui c’è un rapporto così stretto tra la casa di Borgo Panigale e la sua nazione, l’Australia: “Tutti gli australiani hanno uno stile di guida un po' sporco e per questo a noi piace di più una moto che si muove come la Ducati. Si adatta bene alle nostre caratteristiche e al nostro modo di intendere la guida”.

La curiosità: il viaggio infinito dei due ducatisti cinesi

La World Ducati Week significa però prima di tutto passione: questi sono due ducatisti cinesi che per essere presenti alla festa della rossa si sono fatti più di 7.500 chilometri in sette giorni alla sella delle loro Ducati. Si stima che oltre il 40% degli appassionati presenti a Misano fossero stranieri, in particolare tedeschi e belga: per loro però il viaggio è stato decisamente più corto.