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MotoGP, Lorenzo-Marquez: pace fatta sui social

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Su twitter i due piloti chiudono le polemiche legate alla caduta di Aragon di Lorenzo. Prima Jorge: "Marquez mi ha chiamato, gli fa onore", poi il connazionale della Honda: "Riprenditi presto, ci vediamo in Thailandia"

LORENZO INCOLPA MARQUEZ

LORENZO OUT ALLA PRIMA CURVA

LORENZO-MARQUEZ, PER NOI E' CONCORSO DI COLPA

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L'accusa era stata forte, decisa, precisa. Marquez come colpevole della caduta ad Aragon e la rabbia per non aver potuto dire la sua in una gara che avrebbe potuto vivere da protagonista. Le aveva quasi chiamate le scuse, Jorge Lorenzo: "Mi auguro che Marquez non lo faccia più, se non cambiano le cose dovrò guidare in modo diverso. Non ci siamo ancora parlati, ma spero che venga ad accertarsi delle mie condizioni fisiche e a chiedere scusa". E la chiamata, alla fine è arrivata. Ne ha dato notizia ieri lo stesso Lorenzo attraverso il suo profilo Twitter: "Chiarita la mia versione, voglio comunicarvi che ho ricevuto una chiamata di Marquez che si è interessato delle mie condizioni, questo gli fa onore".

Questa mattina le parole di Marc Marquez, che segnano l'epilogo definitivo del caso: "Rimettiti in fretta, ci vediamo in Thailandia", ha scritto l'attuale leader del Mondiale sul proprio profilo twitter.

Lorenzo cade alla prima curva ad Aragon, l'analisi di Sky

Sky ha analizzato la sua caduta a freddo e da tutte le angolazioni per arrivare a concludere che si potrebbe trattare al massimo di un concorso di colpa. Marquez fa certamente il Marquez forzando la staccata. Nel momento in cui prende il freno in mano è terzo e quando entra in curva è primo. E' entrato a bomba, questo sì. Ancora: Marquez arriva certamente lungo, tanto che la traiettoria della sua curva finirà oltre il limite del cordolo, sul cemento verde. Ma Lorenzo si trova a distanza di sicurezza, anzi, avrebbe addirittura la possibilità e lo spazio per incorciare la traiettoria. Invece arriva lungo anche lui fino allo sporco senza che nessuno ce lo porti. E' difficile ai limiti dell'impossibile ipotizzare una responsabilità grave.