GP Australia. Da Crutchlow a Lorenzo, quanti piloti infortunati in MotoGP

MotoGp

Francesco Berlucchi

L’infortunio di Crutchlow è l’ultimo di una serie che in questa stagione ha colpito i protagonisti della MotoGP. Tra piloti ufficiali, satellite e collaudatori, la lista è davvero lunga, con tanti casi diversi tra loro: da Pedrosa a Lorenzo, passando per Morbidelli e Rabat, fino ad arrivare al campione del mondo Marquez

GP AUSTRALIA, VINCE VINALES

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È una frattura complessa alla caviglia destra con tre rime di frattura, cioè rotta in tre punti, quella che mette k.o. Cal Crutchlow fino alla fine di questa stagione. Il pilota della Honda è caduto nella seconda sessione di prove libere, uscendo ad alta velocità alla curva Doohan. "Cal ha subito un primo intervento con una riduzione della frattura, giovedì subirà l'operazione definitiva, domenica o lunedì potrà già tornare a casa - spiega Lucio Cecchinello - Realisticamente non credo sia possibile vederlo nei test di Valencia, deve fare il miglior decorso per essere in piena forma l'anno prossimo".

Quello di Crutchlow è solo l’ultimo di una lunghissima serie di infortuni che in questa stagione hanno colpito i piloti MotoGP. Il primo è stato quello di Dani Pedrosa, a cui è stata riscontrata una frattura al polso destro durante il weekend del GP di Argentina.

Un brutto high side, proprio come quello di Jorge Lorenzo alla prima curva del Motorland di Aragon, cinque mesi dopo. Questa volta l'incidente si è risolto nella lussazione all'alluce e microfrattura al trillice, il terzo dito del piede destro. Lorenzo, con stampelle e gesso, ha poi accusato Marquez di essere stato danneggiato dalla traiettoria del pilota di Cervera.

Ben più grave, però, è l’incidente di Tito Rabat nel quarto turno di prove libere del GP di Silverstone, che ha certamente influenzato gli altri piloti nella scelta di non tornare in pista sul bagnato il giorno seguente. Sul rettilineo inglese, dove si arriva in sesta marcia fino a 320 km/h, c’era un vero e proprio lago. Uno dietro l’altro sono caduti Rins, Lorenzo, Bautista, Aleix Espargaró, Petrucci e appunto Rabat. Seguiti da Franco Morbidelli, la cui moto è finita contro il campione del mondo Moto2 che è stato sbalzato nella ghiaia per altri dieci metri. Tito si è rotto femore, tibia e perone.

È andata meglio - si fa per dire - a Pol Espargaró, infortunatosi nel warm up a Brno rimediando una frattura della clavicola, per fortuna senza nessun interessamento della colonna vertebrale. Mentre suo fratello Aleix ha saltato il Gran Premio di Germania dopo essere scivolato al Sachsenring, rimediando una forte contusione toracica nella zona costale sinistra. Pol ha saltato tre gare, tra cui quella di casa per la Ktm, in Austria. Un GP che doveva correre anche il collaudatore della Casa austriaca Mika Kallio, come wild card, ma l’infortunio alla curva 8 del Sachsenring nel corso delle prove libere lo ha costretto all’intervento chirurgico al ginocchio destro.

Un altro collaudatore, Michele Pirro, anch’esso wild card ma questa volta al Mugello, è rimasto senza freni sulla sua Ducati alla San Donato. Dopo un volo pazzesco, Pirro se l’è miracolosamente cavata con un trauma cranico, facciale, toracico-addominale e del rachide lombo-dorsale, tanto da fargli dire: "Mi sono giocato un jolly raro, mi sono attaccato a tutto quello che avevo quando mi sono accorto che ero senza freni, avevo paura di arrivare nella ghiaia a quella velocità, si è bloccata la ruota e la moto mi ha fatto volare. Ricordo il momento del volo, poi non ricordo più nulla".

Lo stesso Pol Espargaró è stato poi messo di nuovo k.o. nel corso della terza sessione di prove libere del Gran Premio di Aragon. E sempre nel terzo turno di libere, ma ad Assen, Morbidelli ha riportato una lesione al terzo metacarpo della mano sinistra, conseguenza di una caduta ad alta velocità avvenuta all’ingresso della curva 7.

Poi c’è chi l’infortunio se l’è provocato festeggiando. "Ho abbracciato Redding – ha detto Marc Marquez dopo aver conquistato il settimo titolo mondiale, in Giappone – e mi è uscita la spalla. Fortunatamente c’era mio fratello lì vicino, me l’ha riportata in sede e abbiamo continuato a festeggiare". Non sarà certo una spalla a fermare Marquez.