MotoGP, GP Qatar: Marquez e l'intelligenza di succhiare la scia

MotoGp

Guido Meda

Il motociclismo moderno contempla anche l'utilizzo dell'intelligenza in ogni singolo frangente; quella furba, fervida e feroce di Marquez (in prima fila a Losail dopo aver approfittato di Petrucci davanti a sè come riferimento) è sempre letale. La lezione serve a Petrux e dovrebbe servire anche agli altri, soprattutto ai rookies

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Si può scegliere tra stratega o succhiascie che tanto il risultato non cambia. In qualifica Marc Marquez, approfittando di Petrucci davanti a sè come riferimento, guadagna una prima fila che forse non gli sarebbe arrivata e riesce nell'intento di innervosire l'avversario quel tanto che basta per fargli chiudere la qualifica in settima posizione. L'effetto, a vantaggio di Marquez, è doppio e forse anche triplo nella misura in cui indebolendo momentaneamente Petrucci indebolisce momentaneamente anche tutta la Ducati. Dovizioso e Petrucci insieme a Vinales, continuano ad essere il pensiero numero uno di Marquez sul cammino del mondiale appena cominciato. Il motociclismo moderno, oltre a moto tecnologicamente avanzatissime e a piloti atleticamente pronti,  contempla anche l'utilizzo dell'intelligenza in ogni singolo frangente; quella furba, fervida e feroce di Marquez è sempre letale.

Quando scopre di non essere impeccabile e implacabile sceglie Vinales come skilift per il venerdì e Petrucci per il sabato. Li sceglie su basi solide, li marca, si organizza per uscire insieme a loro per sfruttarne linee e abilità. Per scoprire che Petrucci era messo bene sia sul passo che sul giro secco non serviva nulla di più che un'occhiata ai cronologici. Il Petrucci di adesso funziona e molto forte. E' l'ideale per stargli in scia. L'ideale per farlo incavolare, l'ideale per mettere sotto presisone tutta la Ducati in cui, peraltro, c'è una nuova collaborazione tra Dovizioso e Petrucci. Questa può essere una maniera efficace per metterli (un po') in difficoltà entrambi.

Il regolamento non ha nulla da dire. Petrucci smoccola, Tardozzi pure e parte deciso su una strada che sembra quella della direzione gara, ma non lo è. Va semplicemente a sbollire sulla scala che porta in sala stampa. Sbollisce lui, sbolliscono tutti e capiscono che far emergere lo scorno e i nervi significherebbe semplicemente fare il gioco di Marquez. Peraltro dire le cose pubblicamente con il calore e la rabbia del momento non è più di moda e non è più conveniente dal punto di vista reputazionale. Fanno i bravi. Incassano. Si dicono lusingati che Marquez li abbia individuati come rivali e come trainatori. E un po' è vero. E' una sorta di benvenuto irritante ma fortificante per Petrucci tra quelli del giro grosso. Marquez si contrasta solo con la stessa velocità, con la stessa intelligenza.

La lezione della prima qualifica serve a Petrucci e dovrebbe servire anche agli altri, soprattutto ai rookies, che si affacciano ora ai piani alti di una Motogp in cui ci sono tanti piloti buoni e tante moto buone. Il migliore lo è anche per la spudoratezza con cui imbastisce le proprie azioni. Peccato che Lorenzo sia rimasto fuori dai giochi per due cadute che rischiano un po' di minargli la sicurezza in un momento in cui ne avrebbe invece un sacco bisogno. E peccato che sia rimasto fuori Rossi. Due big spiumati da cadute senza gravi conseguenze e malfunzionamenti apparentemente senza soluzione. Lorenzo prova a cavarsela con gli antidolorifici, Rossi proverà a cavarsela cambiando radicalmente l'assetto di una moto che, unica tra le Yamaha, consuma la gomma anteriore.