Superbike, Barbera si ritira ad Aragon: rubata la sua moto dal paddock? E' giallo

MotoGp

La Guardia Civil indaga sulla scomparsa ad Aragon, terza tappa del Mondiale di Supersport, della moto di Barbera. E' scontro tra lui e il suo ormai ex Team Toth. La versione del pilota: "Non avevamo i mezzi per correre in sicurezza". La squadra: "Aveva convenienza a non correre"

SUPERBIKE, IL BILANCIO DI ARAGON

Hector Barbera al centro della terza prova del Mondiale Supersport, pur senza aver corso. Partiamo dal motivo della sua assenza in gara: nel paddock si erano perse le tracce della sua Yamaha YZF R6. Era letteramente sparita. Anzi no. E' tuttora in corso l'indagine della Guardia Civil per fare chiarezza su quanto accaduto ad Aragon, ed è scontro tra il pilota e il team ungherese Team Toth a cui apparteneva lui stesso fino a settimana scorsa.

Moto rubata?

Nel momento del warm up la casella che deve essere occupata dalla moto di Barbera è vuota. All'improvviso la sua Yamaha è scomparsa. Si diffonde la voce secondo cui la moto è stata rubata, qualcuno l'ha prelevata direttamente dal paddock.

Le due versioni

Poco dopo il pilota si sfoga sui social, annunciando il proprio ritiro dal Mondiale e parlando di problemi finanziari: "Abbiamo fatto il massimo fino ad ora. Per la sicurezza mia e degli altri piloti oggi non ho potuto correre, non avevamo i mezzi per farlo. Quello che è iniziato come un sogno finisce come un incubo. I problemi di mancati pagamenti e il mancato rispetto dell'accordo tra quello che doveva essere il nostro sponsor principale e il team fanno sì che questa avventura finisca oggi".

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Hasta aquí hemos llegado. Por mi seguridad y por la seguridad de los demás pilotos hoy no podré salir a la carrera, no tenemos medios. y lo que empezó como un sueño acaba como una pesadilla. Los problemas de impagos y de cumplimiento del acuerdo entre el que tenía que ser nuestro patrocinador principal y el equipo hacen que esta aventura en SSP termine hoy, en casa, en una carrera que me hacía especial ilusión, sin que ni siquiera pueda correr la carrera. Empezamos este proyecto con mucha ilusión, estrenando todo el material en Australia y sin entrenar, con una moto prácticamente de calle y aún así, con lo mínimo imprescindible en la parte técnica conseguimos acabar cuartos. Después de esa carrera comenzaron los problemas financieros y eso hizo que tuviese que disputar la carrera de Tailandia sin apenas recambio y con un motor con demasiados kilómetros. Aquí la situación es la misma, pero ya no podemos estirar más lo que tenemos, y por responsabilidad no debo ni salir a pista. Estoy cuarto del campeonato, y creo que con un material normal podría haber sido muy competitivo y haber cumplido mi objetivo para este año, que sobre todo era disfrutar y volver a sentirme piloto. También el equipo tenía esa ilusión, desde el dueño hasta el último mecánico. Me da mucha rabia, porque me siento muy bien y estoy trabajando como nunca. Pero no me voy a rendir y voy a seguir entrenando para estar preparado por si surge alguna posibilidad de seguir con lo que más quiero, que es pilotar. Siento mucha rabia e impotencia, en la tercera carrera con estos medios y después de estar CUARTOS en la clasificación general, no nos queda otra que aceptar esta situación y seguir peleando como he hecho en estos años. Lo siento en el alma por todo el mundo que ha venido a ver las carreras y no podré estar en pista, por todos mis seguidores, y por toda la gente que siempre me está apoyando.

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A TeleDeporte, però, Imre Toth rilascia una versione differente: "Hector non voleva correre con questa moto, così ha pensato fosse meglio non presentarsi e dire che la moto fosse sparita. Ho parlato con la polizia, spero che la trovino". E poi ancora a Marca: "Alle 2 Hector mi ha mandato un messaggio su Wahtsup scrivendo che non voleva correre e che la moto era una m.... Sono uscite voci sul mancato pagamento ai membri della squadra, ma è stato smentito. Voglio continuare nel Mondiale e andare ad Assen. Con Hector non è piu possibie, cercheremo un altro pilota".