Meglio di lui hanno fatto solo i fenomeni come Rossi, Marquez e Lorenzo. Ma alla fine del mondiale mancano ancora 11 gare e chissà che il rookie francese non riesca ancora a sorprenderci
Difficile, se non impossibile, liquidarlo come un fenomeno passeggero. Fabio Quartararo, dopo tre pole position consecutive e due podi di fila, l'ultimo ad Assen domenica scorsa, è una realtà con cui bisognerà confrontarsi ad ogni gara. Alla sua prima stagione in MotoGP, dopo quattro anni trascorsi nell'anonimato tra Moto3 e Moto2, il rookie francese è infine esploso all'improvviso. Con una concretezza che ricorda gli esordi dei campioni assoluti di quest'epoca.
Valentino Rossi, ad esempio, al primo anno in top class, nel 2000, collezionò tre podi nella prima metà del campionato, vincendo in seguito due gare e firmando altre cinque prestazioni di rilievo. Nel 2008 Jorge Lorenzo segnò il suo arrivo in MotoGP con una vittoria e tre podi nelle prime cinque gare. Fenomenale resta però il debutto nella massima categoria del motomondiale di Marc Marquez, che vinse subito al suo secondo gran premio, nel 2013, mettendo in fila nel corso della sua prima stagione in MotoGP una serie impressionante di sei successi e un totale di altri dieci podi.
Certo, il paragone può sembrare azzardato, ma il ventenne di Nizza ha fin qui colpito per lo stile pulito ed efficace, e per la sua velocità in curva che sembra cancellare come d'incanto le difficoltà patite della Yamaha fino alla gara olandese. Quando avrà recuperato del tutto l'uso del braccio destro, operato poco prima di Barcellona, potrebbero essere dolori per i suoi avversari.