Superbike, Laguna Seca: Ducati a due facce, Rea sorride ancora. Il bilancio del weekend

MotoGp

Edoardo Vercellesi

Il disastro Bautista, la gioia di Davies e l'allungo in classifica di Rea sono i temi principali del round americano della Superbike. Spiccano le prestazioni di Razgatlioglu, Sykes e Torres, si difende bene Laverty dopo l'infortunio, mentre Van Der Mark incontra un weekend difficile. Tracciamo il bilancio del nono appuntamento stagionale

LAGUNA SECA: VINCONO REA E DAVIES, BAUTISTA KO

LO SPECIALE SUPERBIKE

Laguna Seca rischia di essere il momento cruciale del campionato, alla luce dell'enorme forbice che si è aperta tra Jonathan Rea e Alvaro Bautista. "Rischia", perché nulla è certo: dopo Assen sembrava impossibile che lo spagnolo potesse perdere un campionato fino a quel momento dominato, poi le cose sono cambiate. Ci sono ancora tanti punti in palio, con quattro round ancora da disputare, ma ottantuno punti di vantaggio sono tantissimi, un margine che nemmeno il Bautista di inizio stagione aveva raggiunto. Vediamo, nel complesso, chi sale e chi scende nel fine settimana statunitense.

UP

Jonathan Rea 

Poco da dire sul Cannibale: si prende pole position, Gara 1 e Superpole Race, "accontentandosi" del secondo posto in Gara 2. A fronte degli zero punti di Bautista, Rea raggiunge un vantaggio mai visto in stagione ed entra nella pausa estiva con il morale alle stelle. La sua presenza in testa al campionato dopo la partenza sprint del rivale a inizio stagione denota una grande forza mentale, una solidità da campione che ha saputo fare la differenza: anche quando ha sbagliato, ha limitato i danni e non è mai sceso sotto il quinto posto della Superpole Race di Misano.

Chaz Davies 

Il risveglio del gallese potrebbe (parole sue) essere più "definitivo" di quello visto a Imola. Sembra che nel suo lato del box siano state trovate delle soluzioni che hanno funzionato a trecentosessanta gradi e che, insieme all’ottimo feeling con la pista, hanno permesso a Chaz di chiudere due volte secondo e conquistare la prima vittoria dell’anno. Davies è decisamente la metà sorridente del weekend Ducati.

Jordi Torres

La pista non gli dispiace e Jordi lo dimostra con qualche puntata nelle prime posizioni, come già successo a Donington. Il suo sabato è molto positivo, con una sesta posizione in una Gara 1 condotta per buona parte in quinta piazza; lo spagnolo fatica un po’ di più domenica, chiudendo due volte ottavo. Nel complesso un buon weekend per il team Pedercini, anche se Razgatlioglu rimane il migliore degli indipendenti in tutte le gare.

DOWN

Alvaro Bautista 

Quello di Laguna Seca è un distastro di proporzioni bibliche per Bautista e Ducati, a livello di classifica e di morale. Prima la caduta di Gara 1, mentre era aggrappato a Rea e Davies per giocarsi il podio, poi il contatto con Razgatlioglu in Superpole Race e la botta alla spalla sinistra, ragione del ritiro in Gara 2. Il risultato è di zero punti, contro i cinquantasette portati a casa da Rea. Ora il distacco è di ben ottantuno lunghezze e la missione titolo diventa quasi impossibile. L'unica speranza per Alvaro è quella di tornare (forse soprattutto mentalmente) il pilota di inizio stagione.

Michael Van Der Mark 

Mentre Eugene Laverty si difende al rientro dall’infortunio, l’olandese (ancora molto lontano dalla miglior condizione fisica) trova sul suo cammino un weekend poco felice, che rappresenta un passo indietro rispetto a Donington. Dopo una brutta Superpole, l’unico risultato a punti è la settima posizione di Gara 1, mentre in Gara 2 è costretto al ritiro da un problema tecnico. Il compagno di squadra Lowes ne approfitta per superarlo in classifica prendendosi la terza posizione nel mondiale.

Leon Haslam 

La seconda guida di Kawasaki fa qualche passo indietro dopo i buoni segnali di Donington, chiudendo quinto in Superpole Race e sesto in Gara 2 dopo il ritiro del sabato. Nel corso delle prove, l’inglese aveva sfruttato il riferimento di Rea, che lo aveva aiutato a riabituarsi a una pista che non vedeva da tanto tempo. Ne viene fuori un fine settimana senza acuti, che lo riporta allo standard della prima metà di stagione.