Sul circuito di Spielberg il pilota italiano è tornato a vincere a quasi un anno dalla "pinzata" al freno di Stefano Manzi nel Gran Premio di San Marino 2018: era stato squalifcato e gli era stata ritirata la licenza di guida, oggi gli errori del passato sono più lontani
Ci sono momenti strani, in cui non sei neanche capace di emozionarti, ma solo di essere felice. La storia di Romano Fenati è quella di un ritorno che sembrava impossibile. Punito duramente per un gesto inqualificabile e quasi scomunicato dal paddock, poi ripreso dalla stessa squadra che aveva dovuto licenziarlo appena un anno fa, con una macchia sulla carriera e con una pena accessoria, la retrocessione in Moto3. Reboot si era scritto addosso Romano, ma questa stagione non era stata all’altezza finora, nonostante qualche lampo. Pole position cancellata nel sabato austriaco per una penalità, poi il momento della gara. Condizioni ibride, un "bagnasciuga" che c’entra poco col mare, su una pista di staccate violente più che di percorrenza. Per lo stile di Romano, tutto il peggio. Per tornare a sentire il suo nome per il suo talento, anziché per la fama di bad boy, il massimo. Dal perdere la licenza di guida all’inno italiano in dieci mesi. Questo è stato il tempo della redenzione di Romano Fenati, professione motociclista, da oggi, con una bella x sui suoi sbagli.