Non accadeva dal GP d’Argentina 2018 che due italiani partissero al comando. Occasione per il toscano che vede il suo avversario diretto in campionato, Canet, scattare tre file più indietro. Vietti settimo a sorpresa
IL SORPASSO CON CUI RINS HA BEFFATO MARQUEZ
Terza pole position stagionale per Tony Arbolino. Con tanto di record della pista. Ma pensando al campionato vale altrettanto il secondo posto di Dalla Porta che vede il suo avversario diretto in campionato, Aron Canet, partire dalla dodicesima posizione. E pensare che il toscano ha pure rischiato di dover passare per la Q1, dopo la caduta in FP3 che gli ha impedito di difendersi nel turno decisivo per l’accesso alla Q2. Grazie al tempo staccato in precedenza è riuscito a scamparla, evidentemente un segno del destino che Lorenzo ha saputo sfruttare in qualifica. Per il pilota lombardo è invece la quinta pole in carriera, momento top dopo il secondo posto in gara in Austria. È mancato questa volta il suo compagno di squadra, Fenati, uscito dal box per l’attacco decisivo al tempo nelle ultime battute, sul filo di lana, a rischio di prendere la bandiera a scacchi. Romano è poi finito distante, quattordicesimo. Bene Antonelli, quinto nonostante la caduta a tempo scaduto. Ottimo Vietti che al momento buono riesce sempre a dare la zampata. Indietro in tutti i turni di prove libere, costretto a superare le Q1, in qualifica si è poi confermato il talento che è, prendendosi il settimo posto. Giornata da dimenticare, invece, per il suo compagno di squadra, finito al ventesimo posto. Peccato anche per Stefano Nepa che aveva mostrato una buona velocità nelle libere, salvo finire in ottava fila per la gara, col ventitreesimo posto. Per la cronaca, l’ultima volta che una coppia d’italiani è partita in testa, era successo al GP d’Argentina, nel 2018 con Arbolino e Bezzecchi. Vinse poi il secondo.