Il pilota spagnolo della KTM fa il punto sul rientro, dopo la frattura del radio della mano sinistra: "Farò il massimo per correre in Thailandia, è fondamentale per me e per il mio team". L'obiettivo? "Chiudere il Mondiale nella top ten"
P. ESPARGARÒ, LA CADUTA DI ARAGON
Pol Espargaró mette nel mirino il prossimo GP del Motomondiale in programma il 6 ottobre in Thailandia, dopo essersi fratturato il radio della mano sinistra in seguito alla caduta nelle Libere 4 di Aragon: "Voglio esserci, medici e fisioterapisti dicono che dovrei riposare ma sto cercando di ridurre al massimo i tempi di recupero. Non so se basterà, ma per ora la riabilitazione sta andando bene" spiega il pilota della KTM al sito ufficiale della MotoGP. "Mi sento abbastanza bene, sto recuperando in fretta. Per me e per il team è fondamentale correre in Thailandia dopo aver già perso il GP di Aragon, anche se l'operazione risale a pochi giorni fa" aggiunge Espargaró.
La dinamica e le conseguenze della caduta
Il pilota della KTM ricorda i momenti decisivi prima di scivolare sulla ghiaia: "E' stata una caduta violenta e stupida che non mi aspettavo, non ero pronto fisicamente. Mi sono rilassato dopo essere uscito dai box, non mi trovavo nella posizione corretta quando ho cambiato direzione al cavatappi dopo aver lasciato passare Lorenzo. E' successo tutto molto velocemente". Espargaró è volato subito a Barcellona per sottoporsi a un'operazione, rinunciando così alla gara di Aragon: "Mi fa arrabbiare perdere dei GP proprio in questo momento del Mondiale, perché il livello che abbiamo raggiunto è molto alto e la moto funziona bene. Dopo quasi tre anni di duro lavoro non poter scendere in pista o non farlo al top fisicamente, proprio quando stai ottenendo dei risultati, è difficile da accettare. Ma sto cercando di prendere tutto questo come motivazione ulteriore per tornare ancora più forte di prima".
L'obiettivo
Mancano 5 gare alla fine del Mondiale, l'obiettivo da raggiungere è chiaro: "Puntiamo alla top 10. Siamo vicini a Morbidelli, dobbiamo continuare a lottare. In Thailandia la Yamaha lavora bene e non so ancora in che condizioni sarò fisicamente, quindi sarà dura, ma in Giappone, Australia, Malesia e Valencia possiamo raggiungere risultati migliori, confermando quelli ottenuti fino ad ora".