Top Ten per Bulega nella prima giornata di Libere in Spagna. Il pilota dello SkyVR46 ha chiuso decimo nella combinata del day1. Marini è dodicesimo. Nieto: "Buon lavoro sul long run di gara"
Si era già visto dalle prime libere della mattina che Nicolò Bulega aveva il passo giusto. Il pilota emiliano è riuscito ad accorciare il gap dal gruppo di testa, su un layout che conosce bene sin dai tempi del CEV, da sedicesimo ha chiuso decimo la combinata del venerdì di prove, entrando nella Top Ten. Più complicata la giornata per Luca Marini che conclude 12esimo. Entrambi sono momentaneamente nella Q2. La terza sessione di sabato dirà di più.
Bulega motivato
Nicoló protagonista di un bello step in avanti tra i due turni e autore di un giro lanciato di 1'35.533. "Un bello step tra FP1 e FP2 - dice Bulega - ci siamo avvicinati molto. Tolto Binder, che ha fatto la differenza, possiamo accorciare ancora e fare un passo in avanti".
Marini cerca lo step giusto
Non lontano dai primi in FP1, Luca ha accorciato le distanze nella sessione del pomeriggio e chiude con un miglior tempo sul giro di 1'35.580. Nel primo turno delle prime Libere di Valencia era subito dietro al campione del Mondo Alex Marquez e a mezzo secondo dal miglior crono di giornata fatto registrare in mattinata da Stefano Manzi, che poi è risultato il più veloice della giornata. La sessione pomeridiana ha delineato la necessità di una messa a punto più efficace. "Abbiamo avuto qualche problemino nella seconda uscita e non siamo riusciti a migliorarci. Il feeling non è male, ma abbiamo bisogno di uno step in tutte le fasi - racconta Luca - In ogni settore possiamo mirare a guadagnare qualcosa, soprattutto nel T3, in inserimento, alla curva 8 e poi alla curva finale. Analizziamo i dati per capire dove lavorare per fare uno step in avanti per la qualifica".
Nieto nel complesso soddisfatto
Le basse temperature hanno condizionato le prestazioni della prima giornata sul circuito di Valencia nel weekend che chiude il Motomondiale 2019. "Come per la Moto3 - spiega Nieto - l’incognita più difficile da gestire è stata la temperatura dell’asfalto, ma nel complesso abbiamo fatto un buon lavoro sul long run di gara. Continuiamo a lavorare: abbiamo bisogno di un piccolo step in avanti per riuscire a stare con i più veloci".