Aprilia, Rivola: "Credo a Iannone, ma anche nella legalità"

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L'ad Corse del team, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato della situazione del pilota: "La legalità è un nostro baluardo: se Andrea ha sbagliato è giusto che paghi". E l'Aprilia, preparando il 2020, pensa anche ai possibili sostituti

Lo scorso 17 dicembre la FIM (Federazione Internazionale di Motociclismo) ha sospeso Andrea Iannone per violazione del codice antidoping (positività allo steroide Drostanolone) dopo un controllo del 3 novembre nel GP di Malesia. In una intervista alla Gazzetta dello Sport, l’amministratore delegato Corse dell’Aprilia, Massimo Rivola, si è espresso sulla situazione interna: “Siamo dalla parte del nostro pilota, ma per l’Aprilia il rispetto delle regole è sacro: nessun processo a priori, prima aspettiamo la sentenza".

“Giusto che il pilota paghi in caso di errore”

La posizione dell’Aprilia, spiegata da Rivola, appare piuttosto chiara: “Noi facciamo della legalità un baluardo, supportiamo Iannone, perché non abbiamo mai dubitato di lui. Se ha sbagliato è giusto che paghi, ma evitiamo conclusioni legate all’esposizione mediatica del pilota”. Le controanalisi dovrebbero evidenziare un’assunzione per contaminazione alimentare: “Se fosse confermato, bene. Andrea veniva da 5 settimane in Oriente dove aveva mangiato molta carne ed è risaputo che lì è spesso “trattata”. Lui è molto meticoloso nella preparazione, lo è stato anche nel recupero dall’infortunio alla spalla subito a Misano: mi sembrerebbe strano venire a sapere di errori di altro tipo”.

“Andrea ha l’esperienza per gestirsi”

Rivola parla anche della gestione di un team sui piloti, limitati in alcune attività ma che non ricevono vincoli sul fitness: “E’ un tema delicato, solitamente la scelta è lasciata al pilota, come in F.1. Io ho cercato di proporre un cambiamento tramite la Ferrari Driver Academy (di cui Rivola è stato responsabile; n.d.r.), facendo crescere i piloti con un nostro programma di preparazione atletica”. Sulla gestione personale che Iannone possa aver mantenuto, Rivola ha pochi dubbi: “Ha l'esperienza per gestirsi: in stagione ha perso 7 chili lavorando sodo, è più atletico che palestrato”.

I possibili sostituti in caso di squalifica

Un capitolo inevitabile è quello relativo alle alternative, nel caso in cui venga confermata la decisione della FIM. Rivola avanza alcun nomi: “Bradley Smith, nostro collaudatore, è la via più scontata". Ed infatti il  britannico (che a Febbraio effettuerà lo shakedawn per l'Aprilia, dal 2 al 4 Febbraio) rimane il piano B più concreto, nel caso in cui la sospensione diventi definitiva. "A questo punto non ci sono tanti piloti pronti: 6 mesi fa forse un’opzione sarebbe potuta essere Rea. Jorge Lorenzo? Sarebbe stata una bella storia e avrebbe aiutato lo sviluppo, ma bisogna capire se ritroverà la voglia di correre. Comunque credo lo prenderà la Yamaha come collaudatore. Tra i piloti che si sono proposti c’è anche Karel Abraham”. Il pilota ceco, licenziato dal team Ducati Avintia (che ha ingaggiato Zarco), potrebbe essere una ipotesi da tenere in considerazione visto che, con una sospensione prolungata a Iannone, Smith non avrebbe modo di coprire al meglio il ruolo di tester. Proprio per il ruolo di collaudatore rimane vivo il nome di Lorenzo Savadori, il cui futuro in Superbike è incerto.

La domanda più importante appare sostanzialmente una: per quanto tempo l’Aprilia potrà aspettare Iannone? “Speriamo di avere la sentenza entro gennaio, poi vedremo. Un conto è un eventuale stop di 3 mesi, un altro di 6…”.

Le azioni legali

Le possibili sanzioni vanno da una semplice reprimenda a 4 anni in caso di dolo. Un caso limite, quest’ultimo, che porterebbe l’Aprilia a ricorrere alle vie legali. "Se si tratta di una bistecca si usa il buon senso, ma se dovesse essere riscontrato il dolo, come Aprilia avremmo un’immagine da difendere".

Il 2020 dell’Aprilia

Una vicenda che apre ad una nuova stagione che in casa Aprilia vedrà diverse novità, a partire dall’angolo di piega del motore: “Sulla V dico solo che l’angolo è più aperto rispetto a quello che abbiamo utilizzato nel 2019. Sulla vicenda antidoping, penso sia arrivata nel momento sbagliato: abbiamo tante aspettative, sia sulla moto nuova, sia su Iannone”. Il pilota italiano potrebbe essere un valore aggiunto per il team: “Ha dato un contributo prezioso. La sua sarebbe una perdita grave: ci ha aiutato a capire cosa non va e ad avere una moto veloce sulla distanza”. Il prossimo anno dovrà essere quello del rilancio, dopo un 2019 per certi versi difficile: “Credo che questo sia un progetto vincente, ma so bene che non siamo qui per fare presenza e che la proprietà non vuole buttare soldi. Nel 2020 faremo 3 GP in Superbike con Christophe Poisson, un premio per il pilota e un modo per capire: se la Superbike si avvicina al prodotto di serie ci interessa, se resta, come adesso, un’alternativa ai prototipi della MotoGP no”.