MotoGP, Ezpeleta: "Correre in Asia? Forse, ma solo con il pubblico"

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Vera Spadini

Vera Spadini

Il CEO di Dorna ha parlato della possibilità di disputare i Gran Premi di MotoGP fuori dall’Europa. Le trasferte sono molto costose, quindi non sarebbe fattibile ‘a porte chiuse’, per la sostenibilità dei costi

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Il 19 luglio è la data fissata per la ripartenza del Motomondiale, da Jerez: manca solo l’ok del governo centrale spagnolo, che dovrebbe pronunciarsi entro fine maggio. Più che un ‘mondiale’ un ‘europeo’, visto che l’ipotetico calendario prevede solo tappe nel Vecchio continente.
 

Ma niente può essere escluso, in questo periodo fortemente mutabile: Carmelo Ezpeleta, tornando sull’argomento in un’intervista rilasciata a Fox Sports Asia, ha aperto alla possibilità di correre su circuiti asiatici. Ma a una condizione: la presenza del pubblico: “Ci piacerebbe molto correre in Asia – ha detto il CEO di Dorna - ma lì non è possibile correre a porte chiuse perché in quel caso i costi dei trasferimenti sarebbero troppo alti e in questa condizione non è pensabile. Stiamo parlando con diversi promoter per capire cosa fare”.
 

Una situazione da monitorare quotidianamente, come stanno facendo gli organizzatori della MotoGP. “La nostra idea è quella di correre 12 o 13 GP in Europa tra luglio e inizio novembre poi, se possibile, spostarci in Asia o in America. Forse all’inizio di settembre possiamo annunciare se questa nostra previsione potrà essere reale, oppure no”.