MotoGP dove eravamo rimasti a pochi giorni dall'inizio del Mondiale

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Paolo Beltramo

Paolo Beltramo

Ci siamo, il 19 torna la MotoGP con il GP di Spagna del 19 luglio. Ripercorriamo gli ultimi mesi, tra mercato piloti, novità in vista del 2021 e soprattutto un'attesa che finalmente sta per terminare

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In questi giorni dovremmo essere verso metà Mondiale 2020, ma invece siamo stati proprio senza. Perlomeno finora, quindi forse è il caso di fare un po’ il punto su quello che era successo, su dov’eravamo rimasti, su quello che, pur senza gare, è accaduto in questi mesi di stop forzato. L’anno scorso in mondiale MotoGP si è concluso con l’ennesima vittoria di Marc Marquez e questo è noto anche se sembra così remoto, lontano. Come lontani sembrano i giorni di test a Valencia con Alex Marquez passato da Campione della Moto2 a compagno del suo grande fratello in HRC. Sembra ancora di vedere il volto sofferente di Jorge Lorenzo che annuncia il ritiro, quello felice di Lorenzo Dalla Porta campione della Moto3, un titolo che all’Italia mancava da molto.

Poi c’è stato l’inverno, l’intervento alla spalla destra di MM93, le ovvie difficoltà a Sepang nei test sue e per per AM73, le pieghe pimpanti di Vinales e Quartararo, il lavoro metodico di Dovizioso e Ducati, la crescita di KTM ed Aprilia, la solita voglia di Rossi di restare competitivo.
 

Insomma sembrava fosse tutto normale, si aspettavano gli ultimi test in Qatar a ridosso della prima gara per chiarirsi ulteriormente le idee. Nel frattempo venivano comunicate le decisioni di molti team e piloti: Quartararo nel 2021 in Yamaha al posto di Rossi, Vinales confermato, Rossi con la garanzia di una moto e di un posto in Petronas. Miller in Ducati, Petrucci alla fine in Ktm, Dovizioso ancora nel vago su suo possibile rinnovo in Ducati, Lorenzo pentito che si mette a disposizione nel caso per sostituire Dovizioso. La Honda che prende Pol Espargarò dalla KTM e scarica Alex Marquez senza che abbia disputato neppure una gara cercando di metterlo in LCR al posto si dice di Crutchlow. Suzuki conferma i suoi due giovami e forti Rins e Mir.

Quinfi sappiamo molto di più, in termini di novità, del campionato 2021 perlomeno per quello che riguarda il mercato che di questo. Il che, sinceramente pare un po’ folle, anche se in realtà tutto l’ambiente ha cercato di reagire all’impossibilità di muoversi, viaggiare, correre pensando per forza di cose al futuro, sia quello prossimo, cioè quest’anno (e qui è stata soprattutto Dorna a doversi dare molto da fare per salvare un campionato fermato a pochi giorni dal via), sia quello meno vicino come il 2021. D’altronde senza l’impegno delle gare e non contando gli allenamenti di Sepang, la sosta invernale è diventata di oltre sette mesi e mezzo. Ora cosa succederà con gare in serie, spesso due domeniche successive sullo stesso circuito, senza tempo per riprendere fiato, senza le lunghe trasferte oltreoceano in Argentina, USA, Malesia, Giappone, Tailandia, Australia.

 

Facciamo un gioco: chiudiamo gli occhi, cancelliamo tutto e affrontiamo a mente completamente libera da ogni tipo di condizionamenti quello che sta per accadere: qualcosa di assolutamente inedito, un concentrato di gare mai visto dopo una sosta mai vista. Non si potrà sbagliare, non si potrà recuperare molto fisicamente, non ci sarà tempo per rilassarsi, staccare, migliorare. Alla fine siamo qui, come fossimo alla vigilia del Qatar, ma senza in realtà un punto di riferimento dato dal succedersi delle cose. Dal nulla, al tutto. Potrebbe essere molto, ma molto bello e divertente. Sicuramente interessante.

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