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Addio a Roberto Marchesini, maestro dei cerchi

Il ricordo

Paolo Beltramo

Ci ha lasciati Roberto Marchesini, l'uomo che perfezionò la ruota delle moto da corsa fino a diventarne sinonimo

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Un uomo simpatico, divertente, ironico, geniale, intelligente, sensibile, generoso e molte altre qualità che in questo momento non mi vengono in mente. Ho molti ricordi suoi, uno bellissimo di quando mi fece visitare la sua fabbrica vicino a Varese dove venivano prodotti cerchi racing in magnesio con la tecnica della colata in uno stampo in sabbia a perdere. Il crogiolo era di 100 kg e di cerchi grezzi ne uscivano 3. Come dire che da 33 kg uscivano gioielli di 2.8/3 kg. Il resto veniva tolto da macchine a controllo numerico. La colata del magnesio non la dimenticheró mai: fuoco trasparente, roba da rimanere a bocca aperta ore e ore a guardarla. Naturalmente usava il magnesio migliore. Non quello ricavato dal mare, ma quello delle Dolomiti.

 

Con lui e un mio amico liutaio abbiamo fatto (l'idea era mia) un corpo di chitarra elettrica in magnesio. 7 esemplari, uno per me. Ecco, di lui ricordo le due figlie bellissime e matte come lui. La moglie dolce e simpatica scomparsa troppo presto, la figlia adottiva. Ricordo anche le volte che ci siamo visti. Troppo poche, adesso lo so. Purtroppo spesso funziona così: rimandi, dai per scontato. Poi succede e resti attonito e pentito nel tuo dolore.

 

Ciao Roberto. Un abbraccio e un sorriso...